10.05.2025
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Science

aumentano le probabilità di aurore boreali. Cause ed effetti


Secondo le stime del Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia statunitense Noaa, una tempesta geomagnetica potrebbe colpire la Terra il 16 aprile. Le valutazioni indicano che il fenomeno potrebbe raggiungere la classe G2 (intensità moderata) aumentando la probabiltà di assistere alle aurore boreali, anche ad altezze inferiori rispetto alle solite

Tempesta geomagnetica: cos’è, come si forma e qual è il legame con le aurore boreali

La tempesta magnetica 

«Le Cme hanno due possibili cause: i brillamenti solari oppure le cosiddette ‘protuberanze eruttive» spiega Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, all’Ansa, che prosegue: «Si tratta di tubi di flussi magnetici che compaiono come archi luminosi sostenuti dal campo magnetico e presentano temperature più basse e densità più alte del plasma circostante.

L’emissione di due protuberanze una dopo l’altra è un fenomeno caratteristico poiché possiamo dire che la prima spiana in qualche modo la strada alla seconda».

Aurora boreale, la tempesta geomagnetica e le conseguenze per la Terra

Il flusso di particelle provenienti dal Sole (cioè, il così detto vento solare) è all’origine anche delle aurore boreali, che infatti proprio oggi potrebbe essere visibile soprattutto nelle regioni polari, dove le particelle cariche si concentrano particolarmente. La tempesta geomagnetica, più nello specifico, è causata dall’arrivo di una CIR, ovvero una Regione di interazione Co-rotante: queste sono aree di transizione di particelle solari che si muovono a velocità diverse che, nel contrasto tra velocità lente e più rapide, generano onde d’urto scatenando i suddetti fenomeni. 

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