12.05.2025
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Fashion

nel 2024 ricavi a meno 22%


Valentino non è immune alla crisi del settore moda. La maison italiana, creata nel 1960 a Roma da Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti, ha chiuso il 2024 con un utile operativo in calo del 22%, a causa del rallentamento della domanda globale di beni di alta gamma, in particolare in Asia. Un risultato quasi scontato, comune a tutti i brand del lusso, ma che ha lasciato l’amaro in bocca a chi aveva scommesso “sull’effetto Alessandro Michele”, direttore creativo della maison romana da marzo 2024. Lo stilista ha, infatti, la fama di aver svoltato i conti di Gucci, riuscendo in quasi tre anni a triplicare il fatturato della maison fiorentina. Ora sembrano lontani i tempi in cui bastavano sfilate di successo a far impennare i conti di bilancio. Nel 2015, pre Covid, l’arrivo di Michele alla direzione creativa e di Marco Bizzarri come amministratore delegato di Gucci era bastato a far impennare il fatturato dell’azienda da circa 3,49 miliardi di euro a oltre 8 miliardi di euro in un triennio. La storia per il momento non si è ripetuta con Valentino che ha assunto Michele per sostituire Pierpaolo Piccioli, alla guida della maison per circa 25 anni.

La moda alla prova della guerra commerciale

Oggi i fattori in gioco sono molteplici, in un quadro geopolitico molto più complesso. La moda deve fare i conti con una difficile ripresa post pandemica, con la guerra commerciale scatenata dagli Stati Uniti che sta dimezzando la capacità di acquisto degli americani e con il rallentamento economico della Cina che ha deteriorato una fetta importante dalla domanda di beni di lusso made in Italy. Così, lo scorso anno, i ricavi di Valentino sono scesi del 3% (2% a tassi di cambio costanti), attestandosi a 1,31 miliardi di euro, nonostante le buone vendite in Giappone, Medio Oriente e nelle Americhe. La società ha anche affermato che i costi una tantum hanno ridotto il suo utile operativo a 246 milioni di euro (280 milioni di dollari) nel 2024, poiché ha continuato a investire nei negozi gestiti direttamente.

Il genio creativo di Michele per risollevare i conti di Valentino

L’attuale amministratore delegato della casa di moda romana, Jacopo Venturini, ha sottolineato che “con l’arrivo di Alessandro Michele come nuovo direttore creativo, il nostro lavoro ha compiuto un passo decisivo”. Ma ci vuole tempo per vedere i primi risultati concreti. Del resto le prime creazioni firmate da Alessandro Michele, “Avant les Débuts” per la stagione Resort 2025, sono arrivate ​​nei negozi lo scorso settembre e ottobre e “hanno già dimostrato come la straordinaria ispirazione di Alessandro reinterpreti il ​​passato attraverso il suo sguardo unico e straordinario, abbracciando al contempo la libertà che ha di esprimere appieno il suo genio creativo”, ha aggiunto l’ad della società. “La mia gratitudine va a lui e a tutti i colleghi della maison, che hanno dimostrato un impegno instancabile e un impegno ammirevole durante un anno di sfide e di progressi”, ha concluso Venturini.

Migliora l’e-commerce, peggiora l’ingrosso

Migliorano le vendite dirette, comprese quelle online, che sono aumentate del 5% rispetto all’anno precedente, in linea con l’obiettivo del gruppo di rafforzare la propria attività di e-commerce. Mentre il canale all’ingrosso è stato ridotto di circa il 20% nel 2024, a favore di una distribuzione più mirata attraverso partnership integrate. Bene le attività legate alla bellezza e alla profumeria, concesse in licenza al colosso francese L’Oréal, aumentate del 51%. Nel 2023, il proprietario di Gucci, il colosso di moda francese Kering, ha acquistato una quota del 30% di Valentino con un’opzione per acquistare l’intero capitale azionario della società entro il 2028.

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