PADOVA — Con l’entrata in vigore delle nuove norme del Codice della strada, il 14 dicembre, anche nella città del Santo si inizia già a percepire un cambiamento nell’atteggiamento dei cittadini. Tra attenzione e timori, queste festività rappresentano un banco di prova per ristoratori e consumatori. «La cosa che mi ha sorpreso di più è che siano i gestori stessi a dire ai clienti di essere più prudenti — ha commentato Enrico Baggio, presidente di Ascom Servizi e vicepresidente degli agenti di commercio Ascom per caffè, vino e birra — Questo atteggiamento, tipico di paesi esteri, sta prendendo piede anche qui. Vediamo molte persone organizzarsi per non mettersi alla guida dopo aver bevuto, scegliendo un conducente sobrio o rinunciando del tutto alla guida. Questo, se da un lato potrebbe influenzare i consumi inizialmente, dall’altro è un passo verso una maggiore consapevolezza, come già accaduto con il divieto di fumare nei locali o l’obbligo delle cinture di sicurezza. È fondamentale anche promuovere l’uso di strumenti come gli alcol test personali che aiutano a verificare il proprio stato prima di mettersi alla guida. Se anche una sola vita può essere salvata grazie a queste misure, ne vale la pena».
Meno alcol al ristorante
Le nuove norme stanno già influenzando i comportamenti dei giovani. «Abbiamo notato — ha sottolineato Giorgio Borin, titolare del ristorante La Montanella di Arquà Petrarca — che i ragazzi, spesso i più inclini a eccedere, stanno modificando le loro abitudini. Dopo il turno di lavoro il giorno di Natale, ad esempio, i nostri camerieri extra più giovani hanno optato per bevande analcoliche invece del vino, temendo i controlli delle forze dell’ordine. Questo nuovo atteggiamento è una novità positiva, anche se resta da vedere se si consoliderà con il tempo o rimarrà un fenomeno temporaneo legato all’introduzione delle nuove regole».
Servizi di trasporto alternativi
Tra i ristoratori padovani emerge una duplice preoccupazione: da un lato, il possibile calo delle vendite di alcolici; dall’altro, la necessità di un sistema di trasporto più efficiente. «È ancora presto per valutare l’impatto complessivo — ha dichiarato Antonio Pistritto, titolare del ristorante Isola di Caprera — ma è evidente che queste norme mirano a tutelare sia i guidatori che i pedoni. Tuttavia, è fondamentale affiancare a queste regole servizi di trasporto alternativi, come taxi o tariffe agevolate per conducenti privati. Altrimenti, il rischio è di limitare i consumi e penalizzare gli esercizi pubblici. Una soluzione integrata potrebbe incentivare comportamenti responsabili senza danneggiare l’economia del settore. Senza un sistema di trasporto adeguato, come taxi disponibili nelle ore serali o alternative pratiche, il rischio è che le nuove norme si traducano in un danno economico per i ristoratori. Dobbiamo collaborare con le amministrazioni locali per trovare soluzioni che favoriscano la sicurezza senza penalizzare il commercio».
La «wine bag»
«Dalla scorsa settimana i clienti sono più attenti e temono le conseguenze dei controlli — ha aggiunto Elena Cristofanon, titolare del ristorante Montegrande e già presidente di Terziario donna Ascom — Ad esempio, domenica scorsa una tavolata di giovani ha ordinato mezzo litro di vino da dividere in cinque: è evidente che le sanzioni più severe stanno inducendo maggiore cautela, ma il calo nei consumi è inevitabile e rappresenta una preoccupazione per noi ristoratori». Un’abitudine sempre più diffusa e interessante è la possibilità di portare a casa la bottiglia di vino non terminata al ristorante, grazie alla cosiddetta «wine bag».
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