Qualcosa è cambiato. Basta alzare lo sguardo dal traffico cittadino stressato dai cantieri per il Giubileo, dalle code dei taxi alla stazione Termini, dai turisti in coda per visitare il Colosseo, e osservare l’umanità che attraversa le vie dello shopping. Ad uno sguardo più attento si può notare che ad essere sempre più affollati sono gli store dei grandi marchi del lusso e i ristoranti solitamente inaccessibili ai turisti mordi e fuggi. Per molto tempo snobbata, e utilizzata solo come meta di passaggio verso destinazioni considerate più attraenti come Venezia, Roma nell’immaginario dei ricchi viaggiatori stranieri sembra stia ritrovando il fascino perduto della Dolce Vita.
La “febbre” della Capitale ha contagiato quelli che, in gergo tecnico, si definiscono i turisti «wealthy», persone con un’alta capacità di spesa. Ed è più di una sensazione. Basta leggere l’ultimo rapporto Cushman&Wakefield, intitolato «Main street across the world». Una sorta di classifica delle strade dove prendere in affitto un negozio costa più caro. Il podio mondiale l’ha conquistato via Montenapoleone a Milano, con i suoi 20 mila euro al metro quadro all’anno, battendo per la prima volta anche la Quinta strada di New York. E siccome i marchi che prendono in affitto gli immobili in queste strade sono inevitabilmente quelli del lusso, è un’obbiettiva dimostrazione di come l’Italia sia ancora la capitale indiscussa del settore. Ma le classifiche non servono solo ad assegnare un podio. La loro utilità vera, sta nel delineare le tendenze, i “new comer”, i nuovi arrivati, o i ritorni che saranno in grado di insidiare le vecchie glorie. Qui, va detto, la vera sorpresa è Roma.
Via Condotti, con i suoi 15 mila euro al metro quadro è la quinta strada per “costo” a livello globale e la terza in Europa, davanti persino agli Champs Elysèe di Parigi, dove affittare un negozio costa poco più di 12 mila euro al metro quadro l’anno, e a pochissima distanza da Bond Street a Londra, dove l’affitto annuo a metro quadro di un immobile commerciale vale 17 mila euro. Ma il vero dato non è nemmeno questo. È che Roma, nelle prime venti posizioni della classifica europea, ha ben tre strade tra le più costose.
Oltre alla già citata Via Condotti, ci sono Piazza di Spagna che con i suoi 7.600 euro al metro quadro per anno occupa la decima posizione, e Via del Corso, diciassettesima, con 5.500 euro al metro per anno. Oggi per i grandi brand del lusso Roma è un’opportunità unica. Basta leggere un altro report per capirne le ragioni. Lo ha redatto un paio di anni fa, ma i dati sono ancora validi, Bnp Real Estate. Si intitola «Footfall analysis», l’analisi dei passaggi pedonali nelle più importanti vie del globo.
LA SVOLTA
La parte interessante del rapporto è che valuta non solo quante persone in un giorno transitano in una certa via, ma anche quanto danarose sono. Ogni ventiquattr’ore, secondo i dati contenuti nel dossier, transitano per Via Condotti 24.100 persone alto-spendenti contro, per esempio, le 14.200 di Via Montenapoleone a Milano o le 5.500 di Via della Spiga, sempre nel capoluogo lombardo. Nella Capitale anche Via del Babbuino e Piazza di Spagna, con i loro 19 mila passaggi al giorno, fanno meglio. Insomma, non c’è da stupirsi se oggi Roma sia una delle principali città su cui si stanno concentrando gli investimenti delle grandi catene di alberghi extralusso. La Luxury Travel Intelligence ha assegnato a Roma il secondo posto al mondo per nuove aperture di questa categoria di hotel, alle spalle solo di Londra.
Nella Capitale continuano a concentrarsi gli investimenti dei principali brand e dei maggiori player del settore, tanto che la stima per il 2025 è quella di un aumento delle camere extra lusso del 30 per cento e di un raddoppio nei prossimi 5 anni.
GLI INVESTIMENTI
Ad investire sono fondi immobiliari, catene internazionali, imprenditori e nomi del calibro di Bill Gates e Robert De Niro. A Palazzo Marini, dove fino a pochi anni fa c’era la mensa della Camera dei deputati, sorgerà il nuovo Four Season, catena mondiale controllata dalla Cascade Investment di Bill Gates insieme alla Kingdom Holding Company del principe saudita Al-Waleed Bin Talal per un investimento privato complessivo di 531 milioni di euro. A via delle Botteghe oscure, storica sede del Partito Comunista Italiano, troverà spazio il primo Thompson Hotels by Hyatt d’Italia. A via Veneto sorgerà il Nobu Hotel and Restaurant Roma, catena che oltre a De Niro, vede la partecipazione dello chef Nobu Matsuhisa e del produttore cinematografico Meir Teper.
Nel quartiere sallustiano, a pochi passi da Via Veneto e da Porta Pia saranno ristrutturati dieci villini acquisiti in blocco dal fondo Merope per conto di Elettra. Il progetto è della catena internazionale di alberghi di lusso Mandarin Oriental che ha investito nell’operazione circa 200 milioni di euro. Il Bulgari Hotel di Roma è stato indicato da Virtuoso Travel come il miglior albergo al mondo. E nei primi cinque posti della classifica c’è anche l’Hassler, struttura storica della Capitale.
Nel 2022 Roma aveva un terzo dei posti letto in alberghi 5 stelle lusso di Milano, tra tre anni invece avrà il 30 per cento in più. Inoltre Roma nel 2023 è la città che è cresciuta di più a livello turistico (con un più 45,2 per cento) in Europa sul 2022. E nel 2024 i numeri saranno ancora migliori. Insomma, distratti dal proliferare dei bed&breakfast, dalle guerre tra Uber e taxi, e dell’overturism, in pochi si sono accorti di questo “rinascimento” romano. Un rinascimento che può fare da volano a tutto il Paese.
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