Lorella Cuccarini non si ferma mai. Con quasi 40 anni di carriera «la più amata dagli italiani», protagonista in televisione con Amici, è pronta a tornare nuovamente a teatro nel celebre spettacolo Aggiungi un posto a tavola, che compie 50 anni. «Era il mio sogno di bambina: è stato il primo musical che ho visto dal vivo, una vera folgorazione».
La pressione sui ragazzi
Una donna piena di energia che di fermarsi non ci pensa assolutamente.
Non come Mango o Sangiovanni. A La Stampa Lorella Cuccarini racconta che «anch’io ho iniziato presto a lavorare: studiavo ballo già a 9 anni, ho esordito in tv a 20, ma all’epoca era tutto diverso. Potevi crescere, fare la gavetta, imparare. Oggi invece i ragazzi hanno addosso una pressione gigantesca: viene chiesto loro di essere tutto e subito, e il confronto è con i colleghi di tutto il mondo».
Una scelta coraggiosa ma giusta: «Secondo me dovrebbero pianificare in anticipo degli stop — sottolinea ancora al quotidiano di Torino — Se sei giovane ti senti infaticabile, invece bisogna ascoltare il proprio corpo. Siamo umani. Che poi è quello che faccio anch’io con i miei impegni di lavoro». Per Lorella Cuccarini è «più una questione di approccio mentale: ho imparato a volermi bene. A vent’anni non volevo guardare i miei limiti: avevo l’ansia da prestazione. Ora invece li accetto e prendo tutto con più leggerezza».
E se ti fermi non perdi nulla. Anzi. «Ci sono stati dei momenti in cui la tv era spenta per me e allora io mi buttavo sul teatro. Sfruttavo quella pausa per crescere artisticamente e per stare con la mia famiglia. Non sono mai andata in crisi perché sentivo di essere viva, di camminare».
Il marito
Ritiro? «Il corpo non sempre risponde come vorrei, ma la mente corre, ho ancora la voglia di alzare l’asticella e osare. Un’esperienza che mi manca è il cinema». Pensa al cinema sempre con suo marito Silvio Testi, con cui è sposata dal ’91, al suo fianco. A quante crisi siete sopravvissuti, chiede La Stampa. La risposta è sincera: «Se per crisi intende la messa in discussione del nostro rapporto, nessuna. Abbiamo invece affrontato dei momenti difficili dettati per esempio da lutti o preoccupazioni, ma le discussioni fanno parte del volersi bene. L’amore è l’arte della comprensione e del dialogo:al centro non ci sei tu, con le tue idee, ma la coppia, con le sue diversità. La sfida non è che l ‘altro cambi per tema che, nelle differenze di vedute, si riesca a trovare un punto di incontro. La famiglia ha avuto un peso decisivo nel mio successo: è l’isola felice a cui so che posso sempre tornare. Soprattutto nei momenti bui».
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