Il disegno di legge per rendere la maternità surrogata «reato universale», approvata in via definitiva dal Senato, il 16 ottobre, sarà in Gazzetta ufficiale lunedì 18 novembre. La legge — ha appreso l’Ansa — è stata firmata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso 4 novembre, prima della partenza per la sua visita in Cina.
Ma di cosa si tratta esattamente? La maternità surrogata, detta pure «gestazione per altri» (GPA) o in modo dispregiativo «utero in affitto», è un metodo di procreazione assistita in cui una donna porta avanti una gravidanza per conto di altre persone che non possono avere figli biologicamente e che diventeranno i genitori del bambino.
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La GPA, stando a uno studio dell’Associazione Luca Coscioni, che si è battuta contro il ddl, è legale in 65 paesi del mondo sia in forma solidale (in cui non vi è scambio di denaro), sia in forma commerciale (in cui la gestante riceve un compenso). In Italia, invece, la pratica è già vietata dalla legge 40 del 2004, che prevede una pena da 3 mesi a 2 anni di reclusione e una multa fino a 1 milione di euro. E ora, dopo il via libera alla legge a Palazzo Madama, la stessa pena già prevista in Italia sarà applicata a chi ricorre alla maternità surrogata all’estero, anche nei paesi in cui è legale. Va chiarito che la nuova legge non si potrà applicare a fatti precedenti all’approvazione della stessa.
Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni ha sollevato il tema dell’inapplicabilità giuridica del ddl «in quanto ignora il principio della doppia incriminazione, che è alla base del diritto penale». «Per punire un reato commesso in un altro paese — ha aggiunto Gallo — è necessario che sia considerato un reato anche lì». Se, ad esempio, una coppia italiana decide di accedere alla GPA in un paese in cui è riconosciuta, come negli Stati Uniti, quella coppia non può essere incriminata per il reato di surrogazione di maternità, perché si trova in un paese in cui la pratica è concessa, normata e legale. Ma se la coppia si recasse in un paese in cui non è legale, quest’ultimo potrebbe decidere di cooperare con l’Italia per incriminare le persone coinvolte. Un procedimento, questo, che richiederebbe comunque molto tempo.
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