15.05.2025
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Politics

Elezioni Umbria, Schlein oggi chiude insieme a Conte. «Le battaglie: scuola pubblica e sanità»


La segretaria del Pd Elly Schlein chiude la campagna elettorale del suo partito per le regionali umbre nel quartiere operaio di San Sisto. La fabbrica simbolo della città, la Perugina, è a meno di un chilometro dal teatro Brecht. Alza lo scontro con governo e giunta di centrodestra su lavoro e scuola. Ma è la sanità il chiodo fisso del centrosinistra che appoggia la candidatura di Stefania Proietti, sindaca di Assisi. E Schlein attacca, da una parte il governo di Giorgia Meloni e dall’altra la giunta di Donatella Tesei.

«Noi continueremo- ha detto Schlein- ad insistere per difendere la sanità pubblica dai tagli e dalla privatizzazione di questa destra. Il voto che ci sarà domenica e lunedì sarà cruciale perché gli umbri si possano riprendere in mano il proprio futuro e il proprio diritto costituzionale a curarsi». L’affondo contro Donatella Tesei è netto. Ancora Schlein: «La candidata del centrodestra Tesei ha detto che ha fatto tanto per la sanità in questi cinque anni, mentre però l’Umbria scendeva nelle classifiche sulla qualità dell’assistenza sanitaria, mentre spendeva 18 milioni di euro per pagare le cure che gli umbri hanno cercato fuori dalla regione perché qui non riuscivano a curarsi, quando invece prima tanti venivano in questa regione da fuori per trovare cure adeguate». Accusa il centrodestra regionale di non aver speso i soldi del Pnrr per le case di comunità, di costringere i territori dell’Appennino a diventare marginali allentando i servizi. «Ci sono medici di famiglia con 1300 pazienti e nulla intorno». Invece per lei quelle comunità disagiate devono tornare al centro. «Le città dell’Umbria vanno ricucite come è stato fatto qui a Perugia. Pochi mesi fa — ha detto ricordando il successo di Vittoria Ferdinandi al ballottaggio per il Comune — abbiamo festeggiato una bellissima vittoria. Possiamo farcela anche stavolta».

C’è l’appello ai disamorati della politica e lo fa coinvolgendo i militanti del Pd che poi l’hanno aspettata a cena nel fortino rosso di Sant’Erminio: «Voi potete fare più di me, del nostro segretario regionale: aprite le rubriche dei telefonini, chiamate chi pensa che siamo tutti uguali uno a uno. Noi non siamo uguali a questa destra». La sanità è la madre di tutte le battaglie. L’attacco al governo è frontale: «Per la spesa sanitaria siamo tornati a 15 anni fa: mai tanti pochi soldi. Poi tanto ci sono i sottosegretari, come Gemmato, che hanno gli ambulatori privati e si fanno pubblicità con le liste d’attesa che la sanità pubblica non riesce a smaltire. Qui in Umbria siamo indietro di 80mila prestazioni».

Non è un caso che stamattina il centrosinistra parte con l’ultimo tour per Stefania Proietti dall’ospedale di Terni. Con Schlein ci saranno Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, il campo largo ma non larghissimo.

La sanità serve ancora per lanciare l’ultimo chilometro di Stefania Proietti che per Schlein «è una punta della nostra squadra. Non ho mai visto la condivisione che c’è stata qui: tutti le hanno chiesto di candidarsi per guidare la rinascita di questa regione. Lei è la persona migliore, che ha amministrato bene nelle sue esperienze».

Sanità va a braccetto con scuola. Quella pubblica da potenziare. «Il governo di Giorgia Meloni- ha detto dal teatro di San Sisto Elly Schlein- vuole eliminare 6mila insegnanti e 2mila amministrativi, vuol dire smantellare la scuola pubblica. Lo hanno già fatto con il dimensionamento scolastico, che ruba autonomia ai territori più marginalizzati, il contrario di quello che dovremmo fare». Guarda alla scuola, alle imprese e ai giovani: «La destra per anni ha sventolato lo spauracchio dell’immigrazione, ma dell’emigrazione dei nostri giovani neanche una parola. Vanno via perché il lavoro è precario. Noi siamo per il salario minimo, non sotto i nove euro. Basta con gli stage gratuiti, con quelli non si paga l’affitto. Per la destra la povertà è una colpa, per noi un fallimento sociale».

Ultima battuta sull’autonomia differenziata e su alcune disposizioni ritenute illegittime da parte della Corte Costituzionale: «Salvini mi voleva regalare la Costituzione. Sarà il caso che la studino bene lui e la premier Meloni».

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