Accordo in extremis tra Lufthansa e Mef per le nozze con Ita. Il ministero dell’Economia e il colosso tedesco hanno trovato l’intesa dopo un week end di duro lavoro tra i team dei legali.
In sostanza, il gruppo tedesco ha rinunciato a chiedere lo sconto sul prezzo. Sconto previsto, secondo alcune interpretazioni, dalle intese siglate, ma escluso invece categoricamente dal Tesoro. Ha prevalso quindi la linea della fermezza del ministro Giorgetti.
Ita-Lufthansa, intesa in extremis
La firma, arrivata nella tarda serata di ieri, è propedeutica all’invio a Bruxelles del piano che sancisce il matrimonio tra le due compagnie aeree. «Il Mef — si legge nella nota diffusa ieri sera — comunica che sono stati inviati alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea gli accordi rientranti tra le misure correttive presentate con riferimento all’operazione di concentrazione che prevede l’ingresso di Deutsche Lufthansa nel capitale di Ita Airways, come previsto nella decisione della Commissione Europea del 3 luglio 2024. Si attende con fiducia l’approvazione definitiva della Commissione Europea per procedere al closing dell’operazione. Le condizioni economiche previste — puntualizza poi il Tesoro — non hanno subito variazioni rispetto all’accordo già siglato».
LA STRADA
Come si ricorderà nei giorni scorsi il gruppo di Francoforte, facendo leva su alcune clausole contrattuali, aveva ritenuto di poter chiedere una riduzione di alcuni milioni (dai 10 ai 90) sulla seconda tranche da versare all’azionista Tesoro (325 milioni), per rilevare un ulteriore 49% di Ita. Una valutazione diversa legata alla presunta perdita di valore di alcun asset del vettore italiano a causa del ritardato closing dell’operazione. Sia come sia questo nodo è stato sciolto dopo una fase di grande tensione. Al di là delle schermaglie, nessuno ha mai pensato però di far naufragare l’alleanza. Anche alla luce del fatto che il primo aumento di capitale riservato, sempre di 325 milioni, per acquisire la quota del 41% della compagnia azzurra, è stato già versato dai tedeschi. Un grande lavoro è stato svolto in questi giorni dal capo dipartimento economia del Mef, Marcello Sala. Di certo c’è voluta tanta pazienza e la certosina opera dei “pontieri” per arrivare ad un punto d’incontro. Un ruolo di rilievo è stato svolto dal presidente di Ita Antonino Turicchi che ha smussato le contrapposizioni e contribuito alla “pace”. Proprio Carsten Sphor, numero uno di Lufthansa, avrebbe scelto la sede di Ita come punto di appoggio per negoziare con il Tesoro. Sarà quindi rispettata la scadenza dell’11 novembre per l’invio a Bruxelles dei «rimedi» (tappa necessaria per avere il via libera definitivo alle nozze). Si tratta della concessione di una serie di rotte e slot alle compagnie concorrenti per ottenere il disco verde dell’Antitrust Ue. Va detto comunque che un eventuale slittamento di qualche giorno non avrebbe creato problemi alla Commissione europea.
LA SCELTA
Con questa mossa Lufthansa batte la concorrenza di Air France e prende la leadership in Europa. Mettendo in atto una strategia ben precisa, ovvero «un sistema multi-hub, multi-aviolinea, multi-brand». Si conta molto sulla spinta di Ita che, dopo la cura Turicchi e le intuizioni dell’ex ad Lazzarini che ha lanciato la start up sul mercato, ha rimesso i conti in ordine e punta alla crescita. E questo anche alla luce del Giubileo, che coinciderà con l’ingresso dei tedeschi nella gestione operativa della compagnia tricolore. Il nostro gruppo con Ita, ha spiegato recentemente il ceo, avrà un «hub più a Sud, a Roma, perché Fiumicino non solo è un aeroporto a cinque stelle, che funziona, ma anche perché ha spazio e lì possiamo crescere». Lo scalo romano sarà quindi centrale per l’alleanza. Spohr ha anche anticipato che una quota maggiore della flotta tedesca, oltre 800 aerei, sarà dislocata all’estero, facendo capire che Fiumicino sarà un punto di forza da valorizzare ulteriormente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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