18.05.2025
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Economy

Vertice tra Giorgetti e Spohr per salvare Ita-Lufthansa


Ultimo tentativo per salvare le nozze Ita-Lufthansa. A farlo, con buone possibilità di successo, sarà il ceo del colosso tedesco, Carsten Spohr, che incontrerà il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a Roma nelle prossime ore. Sarà un «vertice di pace», fanno trapelare le diplomazie che sono al lavoro per non far naufragare il matrimonio sul traguardo.

I «pontieri» in campo sono guidati dal presidente di Ita,Antonino Turicchi, mentre dal Mef arrivano segnali non negativi dopo la forte irritazione dei giorni scorsi quando Lufthansa ha chiesto, a sorpresa, uno sconto sul prezzo finale di Ita. Richiesta che ha mandato su tutte le furie il Tesoro, azionista della compagnia tricolore. Ora, dopo la clamorosa rottura proprio nel giorno in cui il piano per l’alleanza avrebbe dovuto essere recapitato a Bruxelles, i legali stanno studiando più soluzioni per ricucire lo strappo tra i due promessi sposi.

IL DETTAGLIO
Ma facciamo un passo indietro. Come si ricorderà i tedeschi hanno chiesto una revisione del prezzo alla luce dello slittamento del closing previsto, in un primo momento, a giugno, e poi slittato a fine anno. Un ritardo che, a giudizio di Francoforte, avrebbe modificato il valore degli asset e innescato la possibilità di rivedere i termini dell’accordo di luglio. Di tutt’altro parere al Mef. Al dicastero di Via XX settembre si sostiene che i patti siglati vadano rispettati. Non solo. Sempre fonti vicine al dossier, hanno fatto capire, che se non si troverà un accordo soddisfacente, l’alleanza verrà cancellata. Sta di fatto che ieri Giorgetti ha detto che molto presto incontrerà il ceo di Lufthansa per tentare di sciogliere i nodi. Il fatto che il numero uno venga nella Capitale è considerato da più parti una mossa distensiva. Del resto dopo oltre 2 anni di trattative e l’ok della Ue alle nozze, far saltare tutto adesso sarebbe davvero clamoroso.

LE IPOTESI
Tra le ipotesi sul tappeto c’è l’allungamento dei tempi per l’ingresso dei tedeschi nel capitale, diluendo così l’impegno finanziario complessivo. Ma anche la possibilità di rivedere le quote, rimodulando il percorso previsto. L’intesa Mef-Lufthansa prevedeva, al closing, l’ingresso dei tedeschi nel vettore tricolore al 41% attraverso un aumento di capitale riservato da 325 milioni. Questo versamento, spiegano le fonti, non è in discussione. È la seconda tranche, sempre da 325 milioni per un ulteriore 49% di Ita, che ha causato le frizioni tra le parti. I tedeschi avrebbero anche segnalato alcune voci dell’andamento economico della compagnia tricolore che potrebbero essere oggetto di revisione della somma da sborsare.

La revisione, al ribasso, di quei 325 milioni della seconda tranche oscillerebbe da una decina di milioni a circa 90 milioni. Ma al di là del tatticismo, nessuno crede in una rottura. Di certo il Tesoro non ha nessuna intenzione di accettare la richiesta di Francoforte bollata come «inaccettabile» anche alla luce del miglioramento della posizione economica di Ita e in vista della più che probabile crescita del traffico aereo per il Giubileo del 2025. Il tentativo di ricucitura è ora affidato a Giorgetti. Il ministro negozia da una posizione di forza perchè nessuna delle due parti sembra davvero intenzionata a far saltare l’accordo. C’è tempo, almeno formalmente, fino all’11 novembre per inviare a Bruxelles il piano definitivo per le nozze. Ma sempre da Bruxelles si fa sapere che se il negoziato richiederà più tempo, verranno concessi altri giorni.

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