21.05.2025
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Economy

ogni giorno tre chiamate “spam”


Il telefono squilla per la prima volta alle nove del mattino. Sullo schermo dello smartphone compare un numero di cellulare italiano che non fa parte dei contatti in rubrica e che in realtà non esiste. Rispondiamo.

Qualche attimo di silenzio e poi una voce artificiale parte con un’offerta commerciale sul trading – di cui non sapevamo di avere bisogno e di cui effettivamente non abbiamo alcuna necessità – che ci garantisce guadagni stellari in pochissimo tempo. Non passano nemmeno due ore e il telefono trilla di nuovo, ancora un numero non conosciuto, ancora un’offerta, ma questa volta per l’energia elettrica. Nel pomeriggio un’altra telefonata non desiderata che sponsorizza uno sconto per l’acquisto di un depuratore dell’acqua. Questa è ormai la consuetudine per molte famiglie italiane. Assoutenti denuncia che la situazione è in peggioramento: «Oggi arrivano agli italiani fino a 20 telefonate moleste a settimana, che fanno 80 chiamate al mese». Il trend è in crescita. Lo dimostra anche il sondaggio del 2023 della società di sicurezza informatica Nord VPN che aveva registrato più di 650 chiamate fastidiose in media all’anno. A due anni dall’estensione anche ai telefoni cellulari del registro delle opposizioni, l’assalto delle telefonate indesiderate dunque non scema.

COSA NON FARE
Il telemarketing selvaggio, al contrario, è ancora più aggressivo. E bisogna fare più che mai attenzione alle truffe. Qualche consiglio. Se la voce dall’altra parte della cornetta vi dice che la vostra linea telefonica sta passando a una nuova tecnologia, e che per questo motivo dovete cambiare operatore, allora vi conviene attaccare.

Lo stesso vale se vi raccontano che siete stati selezionati per un lavoro che non stavate cercando e che per essere assunti basta svolgere un colloquio via Whatsapp, in cui vi verranno chiesti alcuni dati personali. Per difendersi dalle telefonate imbroglio, in attesa che le istituzioni intervengano con nuove leggi e sanzioni, la prima cosa da fare è non rispondere.

Un lusso però che non può permettersi chi per lavoro o per esigenze familiari deve essere sempre reperibile. Nel caso di una telefonata ricevuta da una persona reale va chiesto immediatamente al venditore di confermare la validità del numero che compare. Un’altra regola da tenere sempre a mente: non pronunciare mai la parola “sì”. Alla domanda “lei è il signor Rossi” bisogna rispondere per esempio con un “chi è che me lo sta chiedendo” o con un “per quale ragione vuole saperlo”. Un “sì” registrato al telefono, infatti, può essere abilmente usato per esibire un finto assenso telefonico a una proposta commerciale.

IL CODICE
Cosa cambia invece con il nuovo Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, da poco entrato in vigore? Con questo nuovo strumento, al quale le società aderiscono su base volontaria, il Garante della privacy punta a mettere un argine alle telefonate indesiderate dopo l’ondata di reclami e lamentele dei cittadini delusi dal Registro delle opposizioni.

Oltre alle maggiori sanzioni per chi viola la privacy delle persone e i nuovi obblighi introdotti per società committenti e call center, il codice stabilisce che le telefonate devono provenire solo da numeri identificabili, esclusivamente dalle 9 alle 20 dei giorni lavorativi, quindi dal lunedì al venerdì. I venditori devono inoltre raccogliere consensi specifici per le singole finalità e informare le persone contattate sull’uso dei loro dati.

LE REGOLE
Più nel dettaglio, gli operatori dei call center devono fornire agli interessati, nel corso della telefonata e senza eccezioni, informazioni sul trattamento dei dati personali e sulle modalità di esercizio dei diritti.

Il nuovo Registro delle opposizioni ha debuttato nel 2022. Ma, come ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, non può impedire la ricezione di telefonate illegali, effettuate da soggetti che raccolgono i dati in maniera illecita e contattano gli utenti senza un apposito consenso. Per quanto riguarda la pratica di mascherare l’identità della linea chiamante mostrando numerazioni fittizie o non attive, il cosiddetto “spoofing”, l’Italia figura tra i Paesi in cui questo fenomeno è più diffuso. I call center a ogni modo sono obbligati ad identificarsi chiaramente, dichiarando per conto di chi stanno chiamando e lo scopo della telefonata.

LE CAUTELE
Su richiesta dell’interlocutore sono anche obbligati a comunicare in che modo hanno avuto il numero telefonico della persona contattata. Un’altra cosa da sapere per non diventare vittima di imbrogli è che nessuna autorità, agenzia o ente pubblico chiama i clienti finali per attivare nuovi contratti. Inoltre, in caso di comportamento che si ritiene scorretto o in caso di un’attivazione di un contratto non richiesta o una pubblicità ingannevole diffusa dalla società di vendita, è possibile inviare una segnalazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato anche senza l’assistenza di un avvocato. Se la telefonata è arrivata da un call center non regolare, come spesso avviene, è difficile però che le autorità possano intervenire rapidamente.

In ogni caso, dicono gli esperti, i consumatori devono sempre far attenzione a quando si presta il consenso al trattamento dei dati personali, tra cui il numero di telefono, soprattutto online tramite i cosiddetti “cookie”. Conviene poi bloccare sullo smartphone i numeri indesiderati e installare app che provano a fare da filtro automatico.

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