23.05.2025
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Economy

pochi fondi per la sanità. Per il taglio di cuneo e Irpef stanziati 17,6 miliardi di euro


I numeri, alla fine, sono diversi da quelli prospettati e attesi. Così è sui soldi alla sanità che si consuma la polemica più aspra attorno alla manovra. Il giorno prima della pubblicazione dei documenti ufficiali, il governo, per bocca dello stesso presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aveva promesso che i 3,5 miliardi prelevati da banche e assicurazioni sarebbero stati utilizzati per rafforzare i fondi alla salute. Ma nel Documento programmatico di Bilancio, il testo che fa fede per la Commissione europea, di soldi ce ne sono molti meno, solo 900 milioni. Il Tesoro, però, si è affrettato a chiarire che il conto andrebbe fatto diversamente. I 900 milioni, sono netti. Ma se si considerano anche gli oneri riflessi degli aumenti al personale, diventano 1,3 miliardi. La distanza tra i 3,5 miliardi promessi, si accorcia ancora se si somma il miliardo stanziato nella scorsa manovra (che in realtà è già nei conti pubblici). Così le opposizioni hanno accusato il governo di aver “gonfiato” le cifre. «Anche oggi il governo ci da una buona dose di propaganda quotidiana: annunciano 3,7 miliardi in più sulla sanità ma la verità è che per il 2025 mettono soltanto 900 milioni che si aggiungono al miliardo già stanziato. Quindi, meno della metà di quello che hanno annunciato», attacca la leader del Pd Elly Schlein. E Giuseppe Conte incalza: «Siete mai entrati, cari ministri, cara Giorgia Meloni, in un pronto soccorso? Avete visto le prenotazioni di un esame diagnostico per cui servono due o tre anni? Guardate — spiega — che tutti i medici e gli infermieri sono sul piede di guerra e noi con loro». Pierino Di Silverio, segretario del sindacato spiega che «per quanto riguarda il personale medico, se la defiscalizzazione sugli stipendi verrà realizzata in più tranche, come si ipotizza, allora per noi sarebbe una presa in giro. Siamo pronti a forti azioni di protesta». Parla di un ministero della Salute ormai divenuto un «ministero senza portafoglio» il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, paventando il rischio di un ulteriore depotenziamento della sanità pubblica. Per Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici, è positiva «l’attenzione del governo in un momento difficile per il Paese, ma per dare un giudizio — dice — aspettiamo di vedere dove sono allocate le risorse».

Manovra, Meloni: «Conti in ordine senza aumentare tasse, mai tante risorse su Sanità». I medici protestano

IL MECCANISMO

L’esigenza di tenere sotto controllo i conti emerge anche in un altro capitolo della legge di Bilancio, quello dei dipendenti pubblici.Per i dipendenti pubblici gli aumenti saranno pari all’inflazione programmata. Per i prossimi tre anni ci sarà uno stanziamento crescente che arriverà, al 2027, a circa 3 miliardi di euro, che raddoppiano se si aggiungono le risorse che Comuni e Regioni devono stanziare per i propri dipendenti.

Nella manovra ci sarà anche un nuovo stanziamento dello 0,22 per cento per spingere la chiusura del contratto 2022-2024. Un piccolo scatto che servirà a portare gli aumenti complessivi del triennio passato al 6 per cento totale. Una decisione alla quale ha plaudito il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. «Anche quest’anno», ha detto, «mettiamo al centro i dipendenti pubblici. La manovra», ha sottolineato il ministro, «prevede un ulteriore aumento dello 0,22% per i salari accessori, che si aggiunge a quello del 2019-2021, con oltre 300 milioni di euro che portano le risorse per il rinnovo dei contratti 2022-2024 a superare i 10 miliardi. Una cifra record! Ma non ci fermiamo qui: abbiamo stanziato 3 miliardi per il rinnovo dei contratti del triennio 2025-2027, garantendo così continuità alle trattative come non accadeva da vent’anni».

Ma il cuore della manovra del governo resta il taglio del cuneo fiscale e la conferma della riduzione delle aliquote Irpef. Una doppia misura che, secondo le tabelle trasmesse a Bruxelles dal governo, vale 17,6 miliardi di euro.Le principali voci di copertura della manovra, che vale poco meno di 30 miliardi di euro, sono un deficit di 9 miliardi, l’uso dei fondi per l’attuazione della delega fiscale e della lotta all’evasione per 5,6 miliardi di euro, 3,8 miliardi da banche, assicurazioni e giochi e 2,4 miliardi dalla revisione della spesa dei ministeri. Le due principali voci di maggiore spesa, oltre al taglio del cuneo e dell’Irpef, sono le misure per le imprese e i nuovi stanziamenti per la sicurezza e la difesa.Subito a seguire ci sono gli 1,8 miliardi per la famiglia e le spese sociali.

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