23.05.2025
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Politics

Rai e Consulta, cosa sta succedendo? Dal doppio stallo della politica italiana alle strategie della destra e della sinistra, la situazione


Stallo, super stallo. Sulla Consulta, con un giudice costituzionale che non si riesce ad eleggere, e sulla Rai con presidente che non si riesce ad eleggere. La politica italiana è bloccata, causa muro contro muro tra maggioranza e opposizione, su due settori cruciali della vita democratica. Uno è rappresentato dall’organo giuridico più alto che ci sia. L’altro consiste nell’informazione e nella formazione culturale. E dunque? Il paesaggio parlamentare delle prossime settimane sarà questo: aule convocate per sciogliere questi due nodi ma niente, o mancherà l’opposizione nel caso della Consulta o l’Aventino sarà della maggioranza nel caso della Rai dove la designata del centro destra come presidente ossia Simona Agnes non ha i voti sufficienti per diventarlo e allora la maggioranza farà slittare il voto continuamente finché non è ancora che i due voti necessari non siano arrivati. 

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La situazione

Questo in commissione sinVigilanza Rai è un insolito ostruzionismo «di maggioranza».

Ma tant’è, così sarà. Quanto alla Corte Costituzionale il centro destra vuole Marini ma le opposizioni che per legge devono convergere su questo nome perché venga eletto non sono disponibili a farlo e dunque non partecipano al voto. «O la destra cambia cavallo o noi continueremo con l’Aventino», è la linea dettata da Elly Schlein. 

Aventini, ostruzionismi. Sia da una parte sia dall’altra. Il che significa il blocco totale. La destra ha questa strategia tanto sulla Consulta quanto sulla Rai. La strategia del prendere tempo. 
Per stanare Conte, per avere dai 5 stelle in rotta con in Pd i voti per Agnes e per Marini. Si spera presso i meloniani che le elezioni in Liguria di fine ottobre facciano saltare, in caso di sconfitta delle sinistre, ogni accordo tra Pd e M5S e quest’ultima dia senza più badare al campo largo e rotto qualche aiutino — in cambio del Tg3 e successivamente di un giudice costituzionale amico di Conte —  alla maggioranza di governo.

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