17.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Politics

Microsoft, maxi investimento in Italia per l’Ia. Meloni vede Smith, progetto da 4.3 miliardi in due anni


La cattiva notizia è che — da qualunque punto la si guardi — sul fronte dell’Intelligenza artificiale l’Italia rischia di essere già in ritardo. Di buono invece c’è che non solo la stragrande maggioranza degli altri Paesi sta pure peggio ma, soprattutto, che Roma si sta almeno attrezzando per recuperare terreno. Una lunga rincorsa, quella per l’Ai made in Italy, che vede palazzo Chigi provare ad imporsi come locomotiva. Dopo (tra gli altri) Elon Musk, Sundar Pichai e il ceo di BlackRock Larry Fink, Giorgia Meloni ha quindi incontrato anche il presidente di Microsoft Brad Smith, spingendo al massimo l’acceleratore.

Al punto che ieri il contachilometri è arrivato a segnare 4,3 miliardi di euro. Vale a dire esattamente la cifra che il colosso statunitense fondato da Bill Gates fa sapere che investirà per potenziare la rete di datacenter di cui è proprietaria in Italia (infrastrutture che si trovano principalmente in Lombardia). Un capitale che, garantisce la società americana, sarà anche destinato a formare entro il 2025 «un milione di persone in Italia» attraverso partnership con aziende, università e associazioni no-profit. E proprio in un ateneo, alla Luiss, in mattinata il numero due di Microsoft ha così sintetizzato l’impatto dirompente dell’Ai: «L’intelligenza artificiale è un’invenzione fondamentale paragonabile alla stampante e all’elettricità».«Il rafforzamento delle capacità computazionali, facendo leva sulle eccellenze italiane dell’alta formazione e della ricerca, contribuirà a consolidare il ruolo dell’Italia come hub digitale nel Mediterraneo» si legge invece nella nota pubblicata da palazzo Chigi dopo il colloquio, «anche in linea con le priorità del Piano Mattei per l’Africa e la Partnership for Global Infrastructure and Investment (Pgii), iniziativa strategica lanciata in ambito G7». Lo sprint italiano ieri si è però concretizzato anche in una partnership sottoscritta tra OpenAI, il colosso fondato da Sam Altman e co-presieduto da Musk, e CDP Venture Capital, una delle braccia operative di Cassa depositi e prestiti che ha in pancia un miliardo di euro da spendere per l’Ai nei prossimi quattro anni. Un protocollo d’intesa che, con l’obiettivo di «creare campioni nazionali sull’Intelligenza Artificiale al fine di stimolare la produttività, l’innovazione e la crescita economica italiana», consentirà all’azienda a stelle e strisce di investire più o meno direttamente nelle start-up italiane, di collaborare con un consorzio di università italiane e con le aziende della Penisola che si mostreranno interessate.

IL MONITO

Come la stessa Meloni non ha mancato di sottolineare nell’ultimo anno, quella dell’Ai è pure una partita sia etica che normativa. «Può essere un’arma o un utensile» ha spiegato ieri padre Paolo Benanti, teologo, docente universitario, consigliere di Papa Francesco sui temi dell’Ai, a capo della commissione sull’Ai del Dipartimento per l’informazione di Palazzo Chigi e unico rappresentante italiano nella commissione Ai dell’Onu. «Quello che possiamo fare è lavorare sull’umano» è il monito di Benanti proprio nel giorno in cui il cdm vara delle nuove norme per l’identificazione dei migranti irregolari: «Sempre di più vediamo stati che ai richiedenti asilo che vogliono raccontare la propria storia chiedono i loro cellulari perché un algoritmo possa decidere su di loro attraverso i dati. Se quello che valiamo è solo quanti bit possiamo registrare nel cellulare direi che l’intelligenza artificiale ha già preso un posto molto minaccioso per la dignità umana».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]