18.05.2025
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Economy

spunta il riallineamento delle accise


Gasolio e benzina sono ormai ritenuti ugualmente dannosi per l’ambiente. Come tali vanno trattati se si usa il grimaldello fiscale in chiave di transizione green nell’era dell’addio al superbonus. E dunque potrebbe partire da qui, da questa tesi, uno dei capitolo cruciali del cosiddetto riordino delle spese fiscali (tax expenditures), dal taglio degli incentivi meno sostenibili per girare la partita a favore di veri grimaldelli della transizione green. Sul tavolo c’è, infatti, l’allineamento delle accise tra diesel e benzina nell’ambiato di un dossier corposo di «tax expenditures» che può valere oltre 2 miliardi di euro, nelle speranze del governo. Del resto, l’Italia si è impegnata a dare un taglio netto da 2 miliardi e più entro il 2025 proprio alla voce dei «Sussidi ambientalmente dannosi», i cosiddetti Sad. Lo ricorda anche il Pnie, il Piano nazionale integrato energetico consegnato dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a Bruxelles,
La cancellazione dello sconto sul gasolio, porterebbe le accise sul diesel ( 61,7 centesimi al litro) ai livello di quelle previste per la benzina (72,8 centesimi). A meno che non si arrivi al compromesso di riallineare le accise su un livello intermedio.
La conferma della rotta sul tavolo arriva dal Piano strutturale di bilancio (Psb). Tra le misure previste per l’attuazione della legge delega di riforma fiscale è citato proprio «l’utilizzo il riordino delle spese fiscali (tax expenditures) in determinati ambiti di tassazione». E il primo ambito ricordato è quello «dell’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina e/o politiche di riordino delle agevolazioni presenti in materia energetica, come leva strategica per conseguire simultaneamente gli obiettivi di incremento dell’efficienza del sistema fiscale italiano e sostegno al pieno raggiungimento della strategia di transazione energetica e ambientale a livello europeo e nazionale». Dunque agevolazioni fiscali e transizione devono andare nella stessa direzione. Senza sbavature.

I COSTI

Ma va detto chiaramente: ritoccare le accise sul diesel significa toccare nel cuore le famiglie italiane e anche un pezzo di economia, come quella agricola, che fa uso del gasolio, dopo che ormai da mesi e mesi, almeno dalla cancellazione degli sconti Covid, le Associazioni dei consumatori sollecitano l’eliminazione delle accise. E basta guardare i numeri dei consumi di carburante per comprendere l’impatto di un cambio di rotta. Secondo i dati del Centro studi Promotor sull’andamento dei consumi per i due carburanti dal 2000 al 2023, se nel 2000 siano stati utilizzati 22,4 miliardi di litri di benzina, un dato sostanzialmente uguale a quello del gasolio (22,1 miliardi), nel 2023 le cose sono andate diversamente. L’anno scorso i consumi di verde sono scesi a 11,1 miliardi e quelli del diesel sono saliti a 28 miliardi. Tanto per dire quanto costerebbe alle famiglie il correttivo in un contesto di penetrazione limitata delle auto green. Se ne avvantaggerebbe però lo Stato che nel 2023 conta un gettito complessivo da 38,1 miliardi e che potrebbe destinare certe risorse ad altri incentivi green ben dosati. Incentivi che indirettamente puntano ad abbassare i costi in bolletta.

Il TETTO ANTISUPERBONUS
Lo stesso documento si sofferma poi sulla nuova logica che guiderà le politiche di incentivazione, che deve evitare le spese folli e senza tetto del superbonus.
«Il riordino delle spese fiscali», spiega il documento, «consentirà di definire un sistema di agevolazioni fiscali basato sui principi di programmazione, selettività, e monitoraggio ex ante, nel rispetto degli equilibri di bilancio di finanza pubblica». E ancora, «in prospettiva, il sistema di agevolazioni fiscali sarà incentrato sull’autorizzazione preventiva e sul monitoraggio ex ante da parte dell’Amministrazione sulla base di criteri oggettivi, mediante la creazione di piattaforme dedicate e la definizione di tetti di spesa, aspetti di rilievo per verificare in anticipo la sostenibilità finanziaria delle misure di agevolazione». Dunque mai più spese senza fine e senza budget.

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