17.05.2025
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Economy

Il Made in Italy a 70 miliardi


«Se le cose quest’anno andranno come noi crediamo le esportazioni di prodotti agroalimentari varranno fino a 70 miliardi di euro», dice Giorgia Meloni. L’occasione è la cerimonia di inaugurazione di Divinazione Expo a Siracusa. «È il valore della nostra ricchezza che viene prodotta dagli agricoltori. L’agroalimentare del Made in Italy è un pezzo straordinario della nostra identità conosciuto dappertutto», aggiunge la premier.

Il Made in Italy cresce, dunque, nonostante le montagne russe delle condizioni climatiche provochino danni e disastri. Al Nord le alluvioni, al Sud la siccità. Le eccellenze italiane dell’agricoltura e della pesca meritano di stare in mostra. Si è scelta una vetrina ricca di storia e fascino qual è l’isola di Ortigia. Da ieri e fino al 29 settembre Siracusa ospita “DiviNazione Expo”, che anticipa il G7 agricolo in programma dal 26 al 28 prossimi nella stessa città siciliana. Si parlerà anche di pesca, che di solito nei G7 è assente. In Italia il ministro ha anche la delega per il settore.

LE POTENZIALITÀ

Agricoltura e pesca «straordinariamente importanti nella produzione di cibo ma anche in qualcos’altro che spesso viene sottovalutato, che è la protezione del territorio perché – spiega Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste – gli agricoltori e i pescatori sono i primi ambientalisti, quelli che hanno nella terra e nel mare il bene più prezioso, sono quelli che naturalmente proteggono questi beni». Proprio per il loro ruolo «vanno messi in condizione di operare garantendo un valore corretto di quello che è il loro lavoro e su questo il nostro governo è straordinariamente impegnato sia sul piano nazionale, raddoppiando i fondi all’agricoltura come mai è avvenuto, ma anche sul piano europeo e adesso con questo G7 che vede anche con il coinvolgimento delle altre nazioni democratiche più ricche del mondo». In Sicilia si soffre per la siccità (argomento di cui ha discusso con il governatore siciliano Renato Schifani), mentre in Emilia Romagna in queste ore si contano i danni per l’alluvione. Estremi di una condizione climatica a cui purtroppo, dicono gli esperti, dobbiamo abituarci: «Situazioni drammatiche a relativamente pochi chilometri di distanza, che devono prevedere da parte nostra una responsabilità maggiore rispetto al passato per realizzare infrastrutture e strategie di intervento», spiega Lollobrigida.

IL PROGRAMMA

I cambiamenti climatici saranno uno dei temi dei 130 convegni che si svolgeranno nei nove giorni in cui Siracusa e l’Italia saranno al centro del dibattito mondiale sulla sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e il commercio internazionale nel settore agroalimentare e della pesca. Fino al 26 spazio alla promozione delle nostre eccellenze. Seicento produttori, 200 stand, 18 regioni, arte e cucina. Scelta strategica quella dell’Expo. «Trovo molto intelligente e molto bella l’iniziativa del ministro Lollobrigida che attorno a questi due, tre giorni in cui i ministri che si occupano di agricoltura si riuniranno per parlare dei problemi dell’agricoltura, degli agricoltori e per la prima volta della pesca, si racconti in un posto così straordinario la straordinaria capacità» dei nostri agricoltori – aggiunge Meloni – «di produrre qualcosa di fondamentale per il nostro nome nel mondo: il made in Italy». Un appuntamento chiuso come il G7 è stato trasformato «in un evento che i cittadini possono vivere anche per capire quanto siano importanti le riunioni che ci sono intorno a questo evento che ha il compito anche di definire alcune delle grandi decisioni sui temi globali ma anche far capire che da noi l’agroalimentare è una questione di popolo». Ed è alla gente che il buon cibo siciliano si mette in mostra: «Perché bisogna dire che i nostri prodotti sono i migliori perché più sicuri e i più controllati», conclude Lollobrigida che in serata assieme a Giorgia Meloni ha partecipato allo spettacolo di inaugurazione dell’Expo, alle porte di Ortigia. Lo spettacolo tra giochi d’acqua e canzoni termina con il simbolico atto di piantare alberi in un giardino da parte di sette bambini in rappresentanza dei paesi del G7.

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