Giuli, «IA impatti devastanti, servono regole»
«Le nostre nazioni sono leader in questa trasformazione storica ed è fondamentale che il G7 trovi convergenze sugli strumenti e le modalità più opportune per governare gli effetti dell’intelligenza artificiale sulle industrie culturali e creative. L’utilizzo senza regole dell’IA pone seri interrogativi di natura etica e produce impatti devastanti sul piano economico e sociale». Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli interviene su uno dei tempi al centro dell’incontro. «Le applicazioni dell’IA aprono nuovi orizzonti e producono benefici indiscutibili per il sistema culturale. Grazie a loro — prosegue — è infinitamente più agevole decifrare il contenuto di testi antichi. O svolgere ricerche investigative su opere d’arte rubate e commercializzate online. Noi crediamo che il processo di sviluppo di questa tecnologia debba mettere al centro l’individuo, i suoi diritti, la sua creatività», conclude.
Giuli, principi Occidente siano risposte a sfide della cultura
«Credo sia necessario concordare un approccio condiviso per trovare delle soluzioni efficaci e di lungo respiro. Sono convinto che insieme possiamo trovare molte delle risposte che ci servono, partendo dai princìpi e dai valori che uniscono l’Occidente. Non dobbiamo fallire questa sfida e vi ringrazio per il vostro impegno». Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, concludendo il suo intervento di saluti al G7 Cultura a Napoli. «Abbiamo voluto una agenda ambiziosa per questa riunione ministeriale. I temi che vi ho illustrato sono di particolare rilevanza per i nostri sistemi culturali. Su di essi i cittadini, le imprese culturali, gli artisti e gli operatori della cultura ci chiedono azioni concrete», ha aggiunto.
Giuli, dobbiamo continuare a stare al fianco dell’Ucraina
L’Ucraina si sta «difendendo da oltre due anni da una aggressione, quella della Russia di Putin, scellerata e criminale, che viola i principi del diritto internazionale e riporta in Europa l’orrore del conflitto militare» e «di fondo sembra esserci un tentativo di cancellare l’identità culturale ucraina, di annientare i segni di una Nazione, che ha dimostrato, con il coraggio e la determinazione di voler scegliere autonomamente il proprio futuro.
Non possiamo permetterlo. Dobbiamo continuare ad essere al fianco del popolo ucraino in difesa della sua sovranità». Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo il G7 Cultura.
Giuli, traffico illecito stupra patrimonio culturale
Parla anche della lotta al traffico illecito di beni culturali «un mercato sempre fiorente, spesso gestito da vere e proprie organizzazioni criminali, che stupra il patrimonio culturale di ogni Nazione», il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in apertura del G7 Cultura a Napoli. «Infine affronteremo un’altra minaccia ai beni culturali che sta assumendo sempre più i caratteri di una vera emergenza: il cambiamento climatico e i disastri naturali, che espongono il patrimonio culturale al rischio di degradamento o distruzione», ha sottolineato.
Giuli, cultura è antidoto a estremismo e discriminazione
«L’Italia crede che, soprattutto in questa epoca, la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile». Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, in apertura del G7 Cultura a Napoli. «E’ per questo che la Presidenza Italiana ha voluto ospitare un G7 Cultura, dopo sette anni dalla prima e unica edizione, a Firenze nel 2017», ha aggiunto.
Giuli, imperativo proteggere identità culturale
«La democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della libertà di espressione e del pluralismo» sono le questioni «più urgenti che si trovano ad affrontare le nostre istituzioni culturali per trovare insieme delle risposte condivise, partendo dai valori e dai principi che ci uniscono» ma «ci confronteremo innanzitutto sul tema della difesa delle nostre identità culturali. La cultura è l’anima di una nazione, incarna la sua identità, storia, i valori della sua comunità. E’ uno dei beni più preziosi che un popolo abbia ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo». Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli.
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