18.05.2025
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Sports

«Sesso con un calciatore? Firma qui». Il contratto che imbarazza la Spagna


Il tema, dopo l’ultimo caso che ha coinvolto Rafa Mir, attaccante del Valencia accusato e arrestato per violenza sessuale, è di grande attualità in Spagna. Adesso il calciatore è libero su cauzione dopo due giorni di detenzione, ha respinto tutte le accuse chiedendo di essere reintegrato in rosa ma le indagini sono in corso e non si sa come andrà a finire. Situazione delicata, da toccare con i guanti in bianchi. E non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima volta, purtroppo, che un atleta del mondo del pallone viene accusato di un fatto indegno come questo. Ma c’è anche altro, oltre la denuncia, che in queste ore sta facendo scalpore a livello mondiale e che ha fatto scattare le polemiche: il documento che il presidente della scuola di allenatori iberica, Miguel Angel Galan, ha pubblicato sui suoi profili social. Una liberatoria vera e propria. Un accordo da firmare prima di fare l’amore. Il sesso ridotto a caselle da spuntare, a clausole e a compromessi. Sì, è cruda da leggere così, fa venire i brividi, ma è la realtà dei fatti.

IL CONTRATTO

Prima di finire a letto c’è da sedersi a tavolino e anticipare, di fatto, quello che si vuole fare. Tre fogli, scritti in inglese, che se non fossero veri si farebbe fatica a crederci. Dopo aver assicurato di sentirsi «attratti reciprocamente e di voler manifestare questa attrazione», subito dopo si entra nei particolari di quella che sarà la pratica. Deve essere tutto dettagliatamente messo in preventivo, con un piccolo spazio per la fantasia quando si legge di «altre pratiche» e c’è anche una postilla agghiacciante. Esiste una riga definita testualmente come «stupro accidentale», che entrerebbe in vigore nel caso in cui «senza colpe e senza intenzione» avvenisse un «rapporto non consentito». Un evidente scarico di responsabilità che qualcuno si vuole prendere. Galan, alzando la posta, ha assicurato che questo tipo di contratto è utilizzato anche in altri Paesi. E proprio da un calciatore straniero, che glielo avrebbe inviato, lui è riuscito ad entrarne in possesso. Per poi spiattellare tutto sapendo in anticipo il caos che si sarebbe creato.

I CASI ECLATANTI

L’ultimo è Rafa Mir, ma sono diversi i calciatori che hanno passato guai per queste accuse. Dani Alves il più famoso di questi: condannato a quattro anni e mezzo di reclusione in primo grado. Nel 2009 creò grande choc l’accusa a Cristiano Ronaldo dalla modella Kathryn Mayorga: nel 2019 il caso di stupro però fu archiviato e qualche anno dopo finì con un nulla di fatto anche il processo civile. Robinho per lo stesso motivo si è beccato 9 anni, mentre Benjamin Mendy del Manchester City dopo essere stato allontanato dalla sua squadra è stato assolto da tutte le accuse. Nello scorso aprile in Premier League due 19enni dello stesso club sono stati arrestati ma i nomi non sono mai stati resi noti. In Italia Manolo Portanova è stato condannato in primo grado a 6 anni per stupro di gruppo. Stessa accusa, con condanna da parte del giudice per l’udienza preliminare a 3 anni e 7 mesi per Mattia Lucarelli e Federico Apolloni, ex calciatori del Livorno. Proprio in questi giorni, infine, l’attaccante della Fiorentina Albert Gudmundsson (ancora mai convocato da Palladino) è stato in Islanda per rispondere a delle accuse di «cattiva condotta sessuale»: la procura aveva chiesto l’archiviazione, ma dopo il ricorso della vittima il caso si è riaperto e nei prossimi mesi dovrebbe arrivare la sentenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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