Arrestato con l’accusa di violenza sessuale il 2 settembre, Rafa Mir ha parlato per la prima volta di quanto accaduto. L’attaccante del Valencia è stato fermato dalla Guardia Civil insieme a un suo amico dopo la denuncia di una ragazza di 25 anni, che ha raccontato di essere stata aggredita sessualmente, nell’abitazione del giocatore, insieme a un’altra ragazza di 21 anni. Entrambe erano state poi medicate in ospedale.
Le parole di Rafa Mir dopo l’arresto
Rafa Mir ha chiesto scusa a società e tifosi, ma con un post sul proprio profilo Istagram ha ribadito la sua innocenza: «Dopo un periodo di riflessione, voglio chiarire la mia innocenza, ribadendo il contenuto della dichiarazione rilasciata dal mio avvocato Jaime Campaner. Non appena ha potuto mettersi a lavoro ad armi pari con le accuse, il caso ha preso una svolta importante che dimostra quanto sia infondata la denuncia», ha scritto.
E ancora: «Ho piena fiducia nella giustizia di questo Paese, con la quale ho collaborato dal primo minuto per chiarire i fatti. Per tutto questo, voglio esprimere le mie più sincere e profonde scuse al mio club, il Valencia, allo staff tecnico, ai miei compagni di squadra e soprattutto ai tifosi valenciani per non aver rispettato, anche se era il mio giorno libero, il rigore dei programmi che ci si aspetta da un professionista, e lo è ancora di più dopo un inizio di stagione lontano dalle nostre aspettative. Da adesso in poi, come calciatore professionista, tutte le mie energie saranno concentrate nell’aiutare il mio club e i miei compagni». Infine: «Non voglio dimenticare di ringraziare la mia famiglia per l’amore e il sostegno che mi ha dimostrato in ogni momento. Il suo amore e la verità mi faranno superare questa situazione traumatica che sto vivendo. Detto questo, seguendo il consiglio del mio avvocato, lavoreremo nei tribunali e non nei media o nei social network».
Intanto, il Valencia lo ha messo fuori squadra per le prossime due gare e dovrà pagare una multa molto salata per aver violato il regolamento interno della sua società.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this