18.05.2025
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Sports

ecco come cambia la Roma (che può difendere a 3)


Si può discutere (e si continuerà a farlo) quali fossero le priorità di mercato o se sia in atto una rivoluzione tattica in corsa per non aver raggiunto alcuni obiettivi. Una cosa però è certa: l’ingaggio di Danso è di quelli che sposta gli equilibri. La Roma mette a segno un grande colpo: si aggiudica quello che soltanto un anno fa è stato considerato il miglior difensore della Ligue 1 e un elemento che per caratteristiche fisiche e tecniche mancava alla rosa. Un centrale difensivo completo, veloce, sportivamente cattivo, fisicamente dominante, primo nella speciale classifica dei contrasti vinti, a suo agio con il pallone tra i piedi e nel difendere alto. Il costo complessivo dell’operazione(25 milioni) benché diluito con la formula del prestito con obbligo di riscatto è la fotografia della volontà della Roma di prenderlo. Per caratteristiche ad alcuni ricorda Rudiger (soprattutto nelle scivolate e nella sua capacità di immolarsi sulle conclusioni avversarie) ma forse l’accostamento che si addice di più all’austriaco è con Kim, l’ex Napoli. Non è un caso infatti che Garcia nella passata stagione avesse indicato, invano, proprio Danso come sostituto del coreano. Buon per la Roma che ora si gode un difensore abile nella marcatura ma allo stesso tempo capace di trasformare l’anticipo sull’avversario in una conduzione palla al piede.

NUOVE OPZIONI

Il suo arrivo regala più opzioni a De Rossi. Non solo nelle rotazioni ma soprattutto nella possibilità di passare in alcuni casi alla difesa a tre. Se è vero che per un cambiamento stabile di modulo probabilmente mancherebbe un altro elemento oltre a Mancini, Ndicka e Smalling, Danso negli ultimi 4 anni con il club di appartenenza ha sempre giocato con questo assetto. Il Lens infatti sia nell’ultimo triennio con Haise che nell’attuale stagione con il belga Still ha oscillato tra il 3-4-2-1 e il 3-4-3. Guarda caso lo stesso modulo impiegato da DDR nel secondo tempo contro l’Empoli. Non va dimenticato poi che Daniele è un discepolo di Spalletti e Lucio, nel suo ritorno a Roma, varò la difesa tre e mezzo con Rudiger spostato a destra. Ruolo che nella rosa attuale potrebbe fare Mancini e garantire così, in alcune partite dove serve maggiore equilibrio, più stabilità alla squadra. Servirà effettuare delle prove tattiche — anche perché per tutta l’estate si è lavorato sul 4-3-3 e appare difficile immaginare Soulé a tutta fascia — ma soprattutto se la mediana dovesse restare così, senza l’innesto di un centrocampista che possa regalare fisicità e un passo diverso(per intenderci, il Koné o Soumaré in questione), è una possibilità che non va scartata. Anche a partita in corso. Senza contare poi che sia Abdulhamid (ieri ufficializzato dalla Roma, 4 anni di contratto: «Roberto Mancini è un grande allenatore, è lui ad avermi consigliato di scegliere la Roma. Il mio idolo è Maicon, ho preferito mettere come nome sulla maglia Saud perché così è più semplice») che Dahl, i due terzini acquistati da Ghisolfi in questa sessione di mercato, danno il meglio più come esterni a tutta fascia che in una difesa a quattro.

ORIGINI E CURIOSITÀ

Ma chi è Danso? Classe ‘98, nasce a Voitsberg, a 200 chilometri da Vienna, da genitori ghanesi e si trasferisce in Inghilterra all’età di 6 anni. Inizia nelle giovanili del Reading e del MK Dons. Nel 2014 viene ingaggiato dall’Augusta. Milita nelle giovanili e debutta in prima squadra a 18 anni e 165 giorni nel 2-2 contro il Lipsia (3 marzo 2017), diventando così il più giovane esordiente della storia del club. Tempo 6 mesi e si prende anche un secondo primato: con il gol del pari contro il Leverkusen a 19 anni e 46 giorni diventa anche il più giovane marcatore della storia dell’Augusta. L’anno dopo viene ceduto al Southampton in prestito ma racimola appena 6 presenze. Tornato alla base, passa al Fortuna Dusseldorf: 32 presenze e 2 reti. Nel 2021 inizia l’avventura al Lens: 4 anni nei quali conquista una storica qualificazione in Champions e il posto nella nazionale austriaca. Danso oltre ad avere triplo passaporto (austriaco, inglese e ghanese) è poliglotta: parla quattro lingue. È il più piccolo di tre fratelli: «Lo prendevamo a calci — ha raccontato divertito il fratello maggiore Emmanuel — ma lui si rialzava sempre perché voleva mettersi alla prova». In realtà il calcio è arrivato soltanto in un secondo momento: Danso infatti da ragazzino, più o meno fino ai 12 anni, aveva una grandissima passione per il rugby e diverse scuole gli offrirono delle borse di studio proprio per averlo con loro. A 14 anni la scelta definitiva. Chi lo conosce lo dipinge come un ragazzo tranquillo, molto attivo nel sociale. In quest’ottica ha fondato un’associazione e ha dato vita a un progetto sociale per una comunità in Stiria, secondo Land austriaco per estensione che ha come capitale Graz. È soprannominato il Gigante gentile. De Rossi spera di averlo già per la trasferta di Torino con la Juventus. La rincorsa in campionato non può attendere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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