22.05.2025
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«Due pesi e due misure, il tennis protegge i giocatori migliori»


«Per Sinner sono state utilzzate regole diverse da quelle valse nel mio caso». La frase circola di bocca in bocca all’interno del circuito ATP dopo che il caso doping del tennista altoatesino è scoppiato. A raccontarlo Aziz Dougaz, tennista tunisino numero 228 al mondo, che è stato intervistato da L’Equipe

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«Due pesi, due misure»

Nel mondo del tennis tiene banco il caso del doping di Sinner. Il tennista italiano è risultato positivo al Clostebol, secondo le carte per un massaggio del suo massaggiatore che ora è scomparso dal cerchio magico. L’ITIA lo ha però scagionato, togliendogli i 400 punti di Indian Wells ma consentendogli regolarmente di partecipare agli US Open. Aziz Dougaz non ci sta: «La notizia è scioccante e non positiva per l’immagine del tennis». Nell’intervista a L’Equipe non giudica la positività di Sinner, ma ci va giù pesante sulle regole: «Ciò che mi sconvolge di più in questa storia non è che sia dopato o meno, non sono nella posizione di parlarne, ma è il doppio standard.

Le procedure, il modo in cui è stata gestita la questione. È molto triste. Il numero di giocatori che sono stati temporaneamente sospesi in attesa del verdetto e che non sono stati tutelati come lo è stato Sinner, questo è ciò che fa davvero male ai giocatori».

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Le falle nel circuito

Dougaz parla poi degli altri giocatori: «Ne conosco diversi sono stati squalificati temporaneamente e poi esonerati, per loro è una situazione molto complicata. Ora dicono: “A me hanno applicato delle regole, ma quando si tratta di Sinner le regole sono diverse”».  Affonda poi il colpo sul circuito: «Sappiamo tutti che il tennis è un sistema che privilegia i migliori e si prende cura di loro. Non è mai stato un sistema che protegge tutti i suoi giocatori. La reazione di molti giocatori dimostra che sono un po’ stufi della differenza di trattamento tra i migliori e gli altri». Ci sarebbe poi anche la questione dei punti: «C’è stato un cambiamento all’inizio dell’anno che ha ridotto drasticamente i punti nei Challenger e aumentato i punti nel circuito principale ATP. L’unico obiettivo è proteggere i primi 50 e permettere loro di mantenere più facilmente il loro posto. Rende estremamente difficile entrare nella top 100. Quando sei tra 150 e 220, hai accesso solo agli Sfidanti. L’ATP manca davvero di rispetto a molti giocatori, le regole vengono applicate in modo diverso a seconda del nome e del paese rappresentato dal giocatore»

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