23.05.2025
12 Street, Rome City, Italy
Technology

L’odissea nello scatto che intasa i cellulari


Estate, tempo di scatti. Al mare, in famiglia o durante il pranzo di Ferragosto, è facile che la nostra mano finisca di riflesso sulla fotocamera dello smartphone, pronta a immortalare i momenti clou delle nostre vacanze. D’altronde oggi con gli smartphone catturiamo il 92,5% di tutte le foto scattate al mondo, lasciando solo il restante 7,5% alle fotocamere convenzionali. Secondo l’agenzia fotografica SWNS Media Group, un utente di smartphone mediamente memorizza circa 2.795 foto nel proprio rullino digitale. Ogni giorno nel mondo vengono scattati circa 92 milioni di selfie ed è stimato che un utente ne produrrà circa 25.700 nel corso della propria vita. Sempre secondo il report, tiriamo fuori il nostro telefonino almeno sei volte al giorno per immortalare animali domestici (52%), paesaggi (43%), lauree (45%), matrimoni (44%), vacanze (40%) ed eventi sportivi (37%), per un totale di 5 miliardi di foto scattate ogni giorno in tutto il mondo, 57mila al secondo.
Con cifre simili, è importante che il nostro device si presenti immacolato all’appuntamento con lo scatto. Il ché non è affatto scontato se nel corso degli anni abbiamo accumulato gigabyte di immagini e file video: mantenerli sul device infatti comporta una serie di problemi non indifferenti che possono creare un effetto a cascata sull’intero ecosistema mobile. Man mano che gli scatti si accumulano, non solo la galleria inizia a diventare sempre più caotica ma lo spazio d’archiviazione si esaurisce, il dispositivo rallenta e inizia ad andare in crash. Gli utenti Android sicuramente hanno familiarità con l’errore «purtroppo la Galleria si è fermata», sintomo di un malessere che spesso investe lo spazio di archiviazione o la memoria interna.

LE APP

Per risolvere il problema, solitamente basta riavviare il dispositivo, svuotare la cache e svuotare i dati dell’app Galleria. Ma quando si parla di igiene digitale, la prevenzione rimane sempre la miglior cura. Cancellare i duplicati delle foto ad esempio è un buon metodo per recuperare risorse e spazio dal nostro dispositivo. Sebbene siano disponibili app a pagamento per raggruppare ed eliminare in serie i file duplicati di ogni tipo (ad esempio Duplicates Cleaner per Android o Phone Cleaner per iOS), solitamente esistono anche delle opzioni già preinstallate sul nostro telefonino che ci consentono di eliminare i duplicati in blocco. Nell’app Foto iOS, selezioniamo “Album”, quindi “Duplicati”. Le foto e i video duplicati vengono visualizzati uno di fianco all’altro. Selezioniamo “Unisci” per combinare i duplicati, mantenendo così in libreria solo la versione ad alta qualità della foto. Le versioni a bassa risoluzione verranno conservate per 30 giorni nell’album “Eliminati di recente” e solo una volta che avremo svuotato anche questo album potremo rientrare in possesso del nostro spazio di archiviazione.
Un’opzione simile è disponibile anche su Android. Apriamo Files di Google, tocchiamo il menu Pulisci e poi, nella scheda «File duplicati», selezioniamo uno ad uno i file che vogliamo eliminare. Nella finestra di dialogo di conferma, selezioniamo “Sposta x file nel cestino” per completare la procedura. Per ridurre i grattacapi, una soluzione semi-automatizzata consiste nell’utilizzo di un servizio di cloud storage come Google Foto o iCloud Foto.

L’OPZIONE

Spuntando l’opzione che consente di cancellare automaticamente i media dal dispositivo una volta caricati sulla piattaforma, non solo libereremo automaticamente spazio sul device ma potremo continuare a visualizzare quei file semplicemente accedendo al nostro account. Su iCloud è inoltre disponibile l’opzione “Ottimizza spazio iPhone” che rimuove dal telefono le immagini ad alta risoluzione, conservando solo le versioni ottimizzate (che occupano meno spazio). Discorso a parte meritano WhatsApp e le altre app di messaggistica che ci consentono di scattare foto. Buona pratica per snellirle è quella di disattivare l’opzione di download automatico dei media e scaricare manualmente solo le foto che ci interessano. Su WhatsApp, dalla schermata generale delle impostazioni basta andare su «Utilizzo dati e spazio di archiviazione» e nella sezione «Download automatico dei media» disattivare la spunta per foto, video, audio e documenti. Infine, una soluzione sempreverde consiste nell’uso di uno spazio d’archiviazione esterno. Su Android, la tecnologia Usb On-The-Go (OTG) consente di collegare qualunque dispositivo allo smartphone, compresi gli hard disk esterni. A partire da iOS 14, l’app File di Apple garantisce supporto nativo ai dispositivi di archiviazione Usb, previo acquisto però di un adattatore Lightning/Usb compatibile.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Leave feedback about this

  • Quality
  • Price
  • Service
[an error occurred while processing the directive]