18.05.2025
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«Ritiro? Ora tempo alla famiglia, fatico a mettere lo sport davanti a tutto. Oggi ho avuto un’altra colica»


«Ho dimostrato attaccamento a questi colori, sono contento di averci provato, lo dovevo a me, a coloro che mi hanno scelto come portabandiera e a chi mi ha sostenuto». Lo ha detto Gianmarco Tamberi, portabandiera azzurro da Casa Italia, il giorno dopo la finale del salto in alto a Parigi. «Tornare per i mondiali di Tokyo? Posso pensare a tutto ora — ha aggiunto -. La cosa che faccio più fatica a vedere è di mettere di nuovo lo sport davanti a tutto. Ma è possibile che sia un pensiero di ora che può cambiare domani. Sicuramente devo del tempo a i miei amici e alla mia famiglia, ma questo non significa smettere».

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«Speravo in un epilogo diverso», ha proseguito Tamberi, arrivato a Casa Italia con la moglie Chiara Bontempi per una serata di relax e presumibilmente di ritorno ad una cena molto meno rigorosa della dieta tanto discussa. «Sicuramente adesso dovrò fare ulteriori controlli perché, oggi ho avuto un’altra colica — ha poi raccontato l’olimpionico di Tokyo -.

Non posso andare avanti così. Domani torno in Italia e vedrò cosa fare». A chi gli chiede cosa si provi nell’esser diventato un simbolo per i giovani ha risposto: «Mi fa piacere leggere i messaggi bellissimi di queste ore. «Finita» si dice solo alla fine, e quando si lavora tanto come ho fatto io bisogna provarci anche se le cose sembrano finite prime». Il presidente Mei e il dt dell’atletica La Torre lo hanno definito «omerico». «Li ringrazio — aggiunge -, le parole sono più grandi di quello che ho fatto. Mi prendo solo il merito di averci provato, poi in pedana non è stato niente di speciale. Mi sono presentato come se non fosse successo nulla nelle ore precedenti». Parlando dell’impegno messo nella preparazione ha invece specificato: «Se non avessi investito così tanto, magari a Tokyo non avrei vinto tanto. Ho messo lo sport davanti a tutto, era un sogno condiviso con tante persone con una dedizione e serietà unica. Mi dispiace sia finita così, perché non è dipeso da me». Come si riparte ora? Gimbo non lo sa. «Difficile da dire, dopo Rio c’era voglia di riscatto, questa volta sarà diverso perché questa Olimpiade l’ho vista come l’ultima grande chance per capire dove potevo arrivare. La preparazione era stata quasi perfetta, agli Europei di Roma esordisco con 2.37 e penso sia stato il miglior debutto stagionale. Era andato tutto bene».

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