Il rammarico per gli errori, la delusione per la prestazione, la carica (e la speranza) per la prossima gara. Nonostante i tre salti falliti durante le qualifiche, Gianmarco Tamberi è in finale di salto in alto alle Olimpiadi di Parigi. Una prova, la sua, arrivata dopo giorni difficili, tra febbre e calcoli renali. Ma che è bastata per strappare il pass per l’ultimo atto, il più importante.
Olimpiadi, la diretta delle gare di oggi: Tamberi e Sottile in finale (nonostante gli errori). Stano e Palmisano sesti nella staffetta marcia
Le qualifiche
Non è riuscito a superare i 2,24 metri Gianmarco Tamberi, campione olimpico di salto in alto.
Dopo aver saltato i 2,20 e i 2,24 metri, l’atleta marchigiano ha fallito gli ultimi tre tentativi, non raggiungendo i 2,27. Un fatto, questo, che non ha compromesso la sua qualificazione, arrivata comunque insieme anche all’altro azzurro Stefano Sottile, ma che ha deluso l’atleta, arrivato a Parigi carico di aspettative.
L’infortunio di Barshim (e il grande cuore di Gimbo)
Subito dopo il primo errore di Gianmarco Tamberi è arrivato l’infortunio del suo collega e amico Mutaz Essa Barshim, con il quale a Tokyo condivise l’oro a pari merito nel salto in alto. Poco prima dello stacco, l’atleta qatariota si è infatti fermato per un dolore al polpaccio, venendo subito dopo soccorso proprio da Gimbo, intervenuto per risolvere il probabile crampo ancora prima dei medici.
La delusione di Tamberi
«Prima di tutto devo ringraziare tutte le persone che mi hanno mandato un messaggio di sostegno. Ha significato tantissimo per me, non me lo aspettavo. Lavoro da anni per questo momento e arrivarci così non è quello che avrei sperato». Queste le parole del campione olimpico in carica del salto in alto Gianmarco Tamberi, al microfono di Rai Sport dopo la qualificazione ai Giochi di Parigi 2024. «L’avevo detto che sarebbe stato la gara più difficile della mia vita ma l’importante era andare in finale, sabato la finale sarà paradossalmente più facile. Sapevo di dover sprecare le poche energie che avevo, è andata bene a 2.20 e 2.24, ma 2.27 ho provato a spingere e la gamba non teneva. Sabato sarà un’altra giornata, non me ne frega niente. Negli ultimi due giorni le cose sono cambiate, oggi sto decisamente meglio perché non ho più la febbre. Oggi ero condizionato, ma sabato non sarà così. Voglio farvi impazzire tutti come tre anni fa a Tokyo».
La finale di sabato
«Sono un pochino stanco visto che non sono stato bene. È stato difficile lo stacco per il salto ora in pedana. L’avvicinamento alla gara come sono solito fare non è stato semplice. Nulla va bene adesso ma se penso al mio passato è una cosa che è sempre successa. Questa è la speranza: che come al solito tutto vada al suo posto e qualche cosa possa cambiare. Non ci sono aspettative per la finale. C’è solo un sogno», ha aggiunto Gianmarco Tamberi parlando della finale di sabato. «Ho lavorato tantissimo e ho sacrificato la mia vita per questa gara. Sarà durissima perché i miei avversari sono forti e nessuno si lascerà battere facilmente. Ci metterò tutto me stesso, tutte le mie forze per difendere il mio oro. Gli altri sono fortissimi. Sto solo aspettando sabato e spero di stare bene».
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