Ci sono casi nei quali la politica entra nel mondo dello sport. Ed è accaduto anche a Parigi 2024 con Taiwan che ha vinto la finale di doppio di badminton contro la Cina, confermando il successo di Tokyo 2020. Così Taiwan ha festeggiato questo successo senza simboli politici.
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Una vittoria fondamentale visti i pessimi rapporti tra i due paesi, con il governo di Pechino che lo considera come una propria provincia, rifiutando il nome di Taiwan, ma chiamandola come Taipei Cinese. Insomma, i rapporti non sono proprio idilliaci e così i tifosi di Taiwan hanno celebrato sì la prima medaglia d’oro del loro paese, con la vittoria di Lee Yang e Wang-Chi-Lin contro i cinesi Liang Weikeng e Wang Chang, ma senza striscioni. Sono stati confiscati dagli organizzatori. Anche perché le regole Cio vietano bandiere o messaggi politici. Una famiglia taiwanese di quattro persone ha detto alla Reuters di essersi dipinta la bandiera di Taiwan sui loro volti, ma di essere stati costretti a cancellarla per poter entrare nell’arena.
Ma almeno un sostenitore è riuscito a sventolare la bandiera taiwanese sugli spalti (ovviamente, poi confiscata). Come detto, Taiwan partecipa alle Olimpiadi come Taipei Cinese per evitare obiezioni da parte del governo di Pechino, che appunto rivendica l’isola come proprio territorio. Da parte sua, il governo di Taiwan respinge le pretese di sovranità cinese. Nel 2021 a Tokyo la Cina aveva considerato una «vergogna» la sconfitta nella finale di badminton.
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