18.05.2025
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Politics

ora è equiparata a quella con il Thc. Cosa cambia con il ddl sicurezza


Alla fine il governo Meloni non ha fatto un passo indietro, e la stretta sulla cannabis light è arrivata. Dopo una seduta fiume durata tutta la notte nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia sul Ddl Sicurezza, l’emendamento del governo che vieta la coltivazione e la vendita di infiorescenze, resine e oli è passato e la cannabis light è diventata illegale.

Cannabis light, arriva la stretta del Governo: cosa cambia dopo il ddl sicurezza (e perché le opposizioni protestano)

Ritirata invece la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. Via libera alle bodycam per gli agenti di polizia.

Le ragioni del provvedimento

La legislazione italiana attuale, che risale al 2016, consente la coltivazione di canapa per scopi industriali, purché il contenuto di Thc – la sostanza psicoattiva della presente nella pianta – non superi lo 0,2%. L’emendamento approvato in commissione, propone di intervenire sulla legge a sostegno della filiera della canapa ad uso industriale, con quantità di Thc inferiore allo 0,2%. Il fine è quello di «evitare che l’assunzione di prodotti da infiorescenza della canapa possa favorire, attraverso alterazioni dello stato psicofisico del soggetto assuntore, comportamenti che mettano a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica o la sicurezza stradale». Si vieta, dunque, la coltivazione e la vendita delle infiorescenze, anche di cannabis a basso contenuto di Thc, per usi diversi da quelli espressamente indicati nella legge stessa, e quindi quelli industriali consentiti.

Il commercio o la cessione di infiorescenze viene punito con le norme del Testo Unico sulle Sostanze Stupefacenti, parificando, dunque, la cannabis light a quella non light.

Il divieto di usare l’immagine cannabis

L’unico provvedimento saltato, invece, è la proposta di vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari.

Le proteste

«L’emendamento al Ddl Sicurezza, approvato nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera, che prevede la stretta sulla cannabis light equiparata a quella non light, mette a rischio la sopravvivenza di un intero comparto impegnato in una coltivazione dove sono stati fatti investimenti significativi. Per questo – afferma Coldiretti – chiediamo la modifiche di un emendamento che danneggia pesantemente le aziende agricole». «Di fatto l’infiorescenza della canapa – prosegue Coldiretti – rappresenta una parte fondamentale del valore aggiunto della pianta, e vietarne la raccolta e l’essicazione rischia di far crollare un intero settore dove sono impegnati tanti giovani agricoltori». Coldiretti aveva espresso più volte la necessità di tutele per gli agricoltori che producono canapa in piena legalità, anche per rispondere a mercati come quelli della nutriceutica, della cosmetica, dell’industria o dell’arredo. «Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro Paese – annuncia Riccardo Magi di + Europa — Il governo Meloni, in preda alla furia ideologica, cancella una filiera tutta italiana, 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga».

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