17.05.2025
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Politics

cosa cambia dopo il ddl sicurezza (e perché le opposizioni protestano)


Alla fine è arrivata la stretta. Dopo una seduta fiume durata tutta la notte nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia sul Ddl Sicurezza, la Camera ha approvato nuove misure per la vendita e la coltivazione della cannabis.

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La decisione

Seduta fiume nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera che hanno lavorato tutta la notte e sono ancora riunite per chiudere l’esame del ddl sicurezza.

Nonostante i tempi contingentanti mancano ancora numerosi emendamenti e si procede a oltranza. Tra le proposte di modifica approvate anche la stretta sulla cannabis light che, di fatto, la equipara a quella non light. Ritirata invece la proposta della Lega per vietare l’immagine della pianta di canapa per fini pubblicitari. Si tratta, commenta Riccardo Magi di un «duro colpo al settore che vede migliaia di occupati e una filiera completamente italiana». 

Le proteste

Dure le poteste dell’opposizione in commissione per le tappe forzate su un provvedimento che non ha l’urgenza di un decreto. «Dal contingentamento dei tempi si passa a silenziare le opposizioni — hanno detto Valentina D’Orso e Alfonso Colucci, capigruppo M5s in commissione dopo una ulteriore accelerazione decisa dalle presidenze — così nottetempo la maggioranza si approva le sue norme repressive e liberticide del ddl sicurezza con il favore delle tenebre e senza il ‘fastidio’ delle opposizioni che li inchiodano alla loro pochezza. Una nuova vergogna firmata FdI, Lega e FI». Un «pericoloso precedente» anche per i Dem. Nella notte — viene riferito — è arrivata anche l’annunciata riformulazione degli emendamenti di maggioranza e opposizione che prevedono che gli agenti di polizia possano indossare le bodycam. Si va verso una seduta non stop fino a quella dell’Aula prevista alle 9. 

«Il governo Meloni ha appena ucciso il settore della cannabis light nel nostro Paese: nella seduta fiume di questa notte in commissione alla Camera è stato infatti approvato l’emendamento al ddl sicurezza che equipara la cannabis light a quella con thc. Il governo Meloni, in preda alla furia ideologica, cancella una filiera tutta italiana, 11mila posti di lavoro. E pensano anche di aver fatto la lotta alla droga…». Lo scrive su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi.

«Equiparare la cannabis light a quella con Thc è un gravissimo errore e il governo stanotte, stavolta sì con il favore delle tenebre, approvando un emendamento al decreto sicurezza ha deciso di azzerare un settore produttivo che impiega migliaia di persone e fattura oltre 500 milioni all’anno. Ha vinto, almeno per ora, la follia propagandistica del governo che pensa così di comunicare un impegno istituzionale contro le droghe che però sono altra cosa rispetto alla cannabis light con potenziale produttivo tra cosmesi, erboristeria, integratori alimentari e florovivaismo. Una scelta sbagliata che colpisce un settore che impegna molti giovani e che avrebbe dovuto essere aiutato e non certo annientato anche perché non ci sono controindicazioni di ordine sanitario». Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera. 

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