20.05.2025
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Economy

via alla sanatoria per le piccole difformità. Nuove risorse ai Comuni


Mini appartamenti considerati abitabili e sanatoria per i sottotetti, le verande e i porticati. Ma anche cambi di destinazione d’uso più facili e diverse tolleranze costruttive. La legge di conversione del decreto cosiddetto “Salva Casa”, voluto dal vicepremier Matteo Salvini, è in Gazzetta Ufficiale. Oggi, così, inizia la corsa dei proprietari di immobili per sanare le piccole difformità e le lievi irregolarità edilizie in casa.

Procedure per cui i Comuni potrebbero incassare, secondo alcune stime, fino a 8-10 miliardi di euro, visto che le irregolarità minori sono presenti nell’80% degli edifici. Benzina urgente per le amministrazioni locali, che attendono la stessa cifra di trasferimenti dallo Stato per i progetti del Pnrr e devono fare i conti con bilanci in crisi. Insomma, i ritardi della burocrazia ministeriale, certificati dall’Oice (l’organizzazione di ingegneria e di consulenza di Confindustria) e dall’Uncem (l’Unione dei piccoli comuni montani), pesano e per questo l’Anci non va per il sottile e approva la sanatoria, non considerandola un condono. L’associazione nazionale dei Comuni spinge, però, per migliorare la modulistica e snellire così il lavoro degli uffici amministrativi.

I proprietari, dal canto loro, devono attivarsi. Bisogna verificare i criteri di agibilità, controllare la data dei titoli edilizi che hanno autorizzato la realizzazione dell’immobile e analizzare l’allineamento con le norme edilizie del passato e quelle urbanistiche attuali.

I DOCUMENTI NECESSARI
Ricapitolando, da oggi sarà possibile andare in Comune per sfruttare una delle sei sanatorie previste dal provvedimento. La sanatoria “base” sulle piccole difformità è cambiata con gli emendamenti al testo in Parlamento. La procedura è stata estesa alle variazioni essenziali e quindi agli interventi più incisivi, come gli aumenti di cubatura. Sempre, però, che ci sia la compatibilità con la doppia conformità semplificata. La sanatoria si può applicare a tutti quei lavori che rientrano nelle «opere di edilizia libera», tra cui l’installazione di vetrate e tende da sole su verande, logge e balconi. C’è poi, rispetto alla versione iniziale del decreto, un importante sconto sulle sanzioni massime che potranno essere applicate. Varranno al massimo poco più di 10mila euro (e non 30mila). Ma le multe si applicheranno anche per le varianti ante 1977 e per le irregolarità non contestate dai Comuni in fase di rilascio del certificato di agibilità. Strade che prescindono dalla verifica della doppia conformità.

Possono accedere alla regolarizzazione tutti i titoli depositati prima del 30 gennaio 1977 in presenza di un disallineamento tra i progetti depositati in Comune e la realtà del cantiere. Vale quindi il principio di silenzio-assenso (senza un provvedimento motivato dei funzionari entro 45 giorni) per il permesso in sanatoria, quando è necessario andare a chiederlo in Comune.

Ci sono poi, come detto, le tolleranze esecutive e costruttive, estese anche ai requisiti igienico-sanitari. All’insieme di tolleranze costruttive già possibili (con dissonanza tra la planimetria delle case registrata al catasto e la loro estensione reale) è stata aggiunta quella del 6% per le case sotto i 60 metri quadri. Sull’abitabilità c’è una delle novità maggiormente discusse: quella sulle mini-case. Via libera alle abitazioni con altezze non superiori a 2,40 metri (la soglia era fissata a 2,70 metri) e con superfici di 20 metri quadri per i monolocali e 28 per i bilocali (prima erano rispettivamente 28 e 38). Devono però essere presentati progetti che garantiscano la salubrità degli ambienti.

I PREZZI
La norma, secondo il governo, serve a garantire un riutilizzo degli spazi delle città che altrimenti sarebbero inutilizzati. Secondo Nomisma potrebbe però aumentare ulteriormente la presenza di mini-case per gli affitti brevi ai turisti nelle città, facendo salire ancora i prezzi per universitari e giovani lavoratori. Per evitarlo gli esperti propongono di aumentare l’offerta di affitti a loro dedicata e vincolare i proprietari a locare a queste categorie con contratti a canone concordato.

Nel “Salva casa”, poi, ci sono: la semplificazione del riutilizzo dei sottotetti, consentendo deroghe alle distanze minime, e la velocizzazione dei cambi di destinazione d’uso per le singole unità immobiliari. Critiche le associazioni dei consumatori e le opposizioni, che parlano di «condono estremo» e criticità sui «vincoli paesaggistici e l’abusivismo, con un forte rischio di ingolfamento delle pratiche comunali».

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