18.05.2025
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Politics

I parlamentari italiani fanno meno ferie dei loro colleghi europei. Il record in Gran Bretagna. Tutti i numeri


Superare le cinque settimane di ferie dell’anno scorso sarà difficile. Già, perché nel Parlamento italiano in attesa delle vacanze estive ci si prepara a turni di lavoro extra. E con quattro decreti in scadenza ancora da approvare, è probabile che di qui al 9 agosto (giorno in cui se tutto filerà liscio ci si aspetta il liberi tutti per deputati e senatori) bisognerà fare gli straordinari. Letteralmente: la Camera ha già convocato due sedute in notturna per la prossima settimana, dalle 21 alle 24 (con prosecuzione anche oltre se necessario). Ed è probabile che gli onorevoli saranno costretti a restare incollati sui banchi anche di lunedì e venerdì, giornate tradizionalmente riservate al lavoro sul territorio. 

I 65 giorni della Germania

Ma anche nel caso in cui le cinque settimane di stop dell’anno scorso fossero state confermate, il Parlamento italiano risulterebbe comunque uno di quelli in cui si fanno meno vacanze estive rispetto agli altri Paesi europei.

Altro che deputati e senatori italiani scansafatiche, come spesso vuole la vulgata. Qualche esempio? Mentre i nostri onorevoli sono ancora impegnati coi lavoi, nella sempre efficiente Germania il Bundestag ha già chiuso i battenti da un pezzo: l’ultima seduta prima della paussa estiva si è svolta il 5 luglio. E la Camera bassa tedesca non riaprirà i battenti fino al 9 settembre. Per un totale di oltre due mesi di stop, pari per l’esattezza a 65 giorni di vacanza. 

Ancora «meglio», in quanto a trattamento degli esponenti del popolo, fa la britannica House of commons. Complice forse il lavoro extra per assicurarsi un seggio alle recenti elezioni, i parlamentari — calendario aggiornato alla mano — hanno sospeso le attività addirittura il 16 giugno. E non prevedono di tornare a sedersi sui banchi di Westminster prima del 16 settembre, salvo due possibili «aggiornamenti» del calendario previsti il 17 luglio e il 21 agosto. 

Più impegnati gli eletti francesi. All’assemblea nazionale di Parigi, che di norma lavora da ottobre a giugno, sono state convocate alcune sedute straordinarie: l’ultima, il 19 luglio. Mentre per il momento non c’è ancora una data prevista di ripresa dei lavori (anche se tra gli ultimi giorni di luglio e i primi di agosto sono fissate alcune riunioni di commissione). 

In Spagna stop a luglio e agosto

Stessa situazione in Spagna. Dove in teoria la sospensione estiva comincia a luglio e termina alla fine di agosto. C’è però la possibilità di convocare sedute straordinarie, possibilità che quest’anno è stata sfruttata più volte nel mese di luglio. L’ultima seduta plenaria, ad esempio, si è tenuta il 23, ma dall’inizio del mese ce n’erano state altre tre. Non ancora fissata la ripresa delle sedute. 

Insomma: i parlamentari italiani, che quest’anno potrebbero vedersi ridurre le ferie a quattro settimane precise (dal 10 agosto con l’ipotesi di ricominciare al più tardi il 9 settembre, ma forse qualche giorno prima) non avranno forse di che lamentarsi. Ma rispetto ai loro colleghi europei, forse a sorpresa, si rivelano tra i più stakanovisti. Almeno d’estate.  

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