​L’ex premier polacco Morawiecki vuole prendere il posto di Meloni alla guida dei conservatori europei. Ma la partita è ancora tutta aperta

Sta per concludersi la leadership di Giorgia Meloni come presidente dell’eurogruppo Conservatori e Riformisti europei (Ecr) a Bruxelles. Ma un nome all’orizzonte c’è già: secondo la testata polacca Newsweek, sarebbe l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki il candidato che potrebbe sostituire la premier italiana. Ancora nulla di definito, fanno sapere da Fdi sull’alleanza con i polacchi: «Si vedranno con serenità i modi e i tempi in un rapporto di assoluta collaborazione con i polacchi e con tutti gli altri — proseguono le fonti —. Non c’è fretta, è una cosa che definiremo a settembre». Ma chi è Morawiecki?

Il primo presidente polacco in Ecr

Il Pis è la seconda delegazione dell’Ecr al Parlamento europeo con 18 deputati dietro a Fratelli d’Italia, che ne ha 24. Se eletto, Morawiecki sarebbe il primo polacco a guidare i Conservatori europei, ma non sarebbe l’unico leader della Polonia ad assumere la presidenza di un partito europeo.

Dal 21 novembre 2019 al 31 maggio 2022, infatti, l’attuale primo ministro, Donald Tusk, è stato presidente del Partito popolare europeo (Ppe).

Meloni riceve il presidente israeliano Herzog a Palazzo Chigi

Chi è

Esponente del partito Diritto e Giustizia, è stato ministro dello sviluppo e ministro dell’economia nel gabinetto di Beata Szydło dal 2015 al 2017. In precedenza, dal 2007 al 2015 è stato presidente di Bank Zachodni, una banca polacca. Il 7 dicembre 2017 è stato eletto come primo ministro polacco, entrando in carica l’11 dicembre successivo, carica mantenuta fino a dicembre 2023, quando il suo incarico è passato a Donald Tusk.

Il caso

Il caso di Morawiecki era stato segnalato per la prima volta sul settimanale Do Rzeczy. «Attenzione, ci sarà una promozione. Mateusz Morawiecki diventerà presidente del Partito dei conservatori e riformisti europei. È stato negoziato con gli alleati italiani che sostituirà Giorgia Meloni». Al momento, però, i colloqui sono venuti tutti a porte chiuse, nulla di definitivo, anche se alcuni interlocutori di Newsweek hanno sottolineato che recentemente l’ex primo ministro si è recato spesso a Bruxelles per “concludere” le questioni.