Avanti, adagio. Il braccio di ferro tra Juventus e Roma per Soulé continua. Il dt Giuntoli (apparentemente) non si smuove dalla sua posizione: per l’argentino servono 35 milioni. Non 20 o 25 e nemmeno i 29 (25+4) che ieri Ghisolfi ha proposto al club bianconero. È il mercato e come tale è l’incontro tra la domanda e l’offerta. Se poi questa si trasforma in offerte a beneficarne è soltanto la domanda. Così in ambienti torinesi sta circolando l’indiscrezione di un affondo del West Ham, al quale a Trigoria credono molto poco. Rimane il Leicester che però è fermo alla prima proposta (20+5) e non ha il sì del calciatore. Quello che può vantare la Roma e che fa tutta la differenza del mondo. Appare difficile che una dirigenza così esperta come quella giallorossa, capitanata dalla Ceo Souloukou, possa quindi prestarsi ad un gioco al rialzo. Per Soulé, al di là della fermezza bianconera, ci siamo. Non può essere il milione in più o in meno, l’eventuale percentuale sulla rivendita che può far saltare un affare che vogliono tutti. A partire proprio dalla Juve che ha bisogno dei soldi per poi andare all’assalto di Koopmeiners. Ma non è da meno la Roma che vuole regalare a De Rossi quanto prima un secondo tassello di qualità e appeal mediatico, anche per mettere a tacere i mugugni che iniziano a serpeggiare in città per un mercato che non decolla. E poi, non meno importante, c’è la volontà del ragazzo che freme per arrivare a Trigoria. Ha inviato gli auguri a Dybala per le nozze, ha già parlato con De Rossi, si è sentito con Paredes, insomma fosse per lui sarebbe a Roma già da tempo. Bisogna capire ora come il club giallorosso intenderà procedere. Le strade sono due: accettare questo gioco al rialzo (cosa che normalmente i Friedkin non gradiscono) oppure fermarsi. Della serie, prendere o lasciare. Rischioso, certamente. E soprattutto attuabile se il calciatore mantiene la parola data: vado a Roma o resto a Torino. A sensazione appaiono schermaglie che difficilmente faranno saltare un affare per il quale ormai sembra soltanto una questione di tempo. Quello che De Rossi vede sempre di più assottigliarsi. Basta guardare ieri la lista dei convocati e l’undici titolare contro il Kosice per capire che la Roma è in ritardo.
Talento
Soulé ma non solo. Perché la Trigoria si guardano attorno. Per Dahl siamo in dirittura d’arrivo: Ghisolfi dopo aver alzato l’offerta iniziale di 3,5 milioni a 4,5 compresi i bonus conta di chiudere con il Djurgarden entro la fine della settimana. E un nome sul quale si potrebbe ragionare — se la trattativa per Soulé dovesse clamorosamente arenarsi ad un passo dal traguardo — è quello dell’olandese Summerville del Leeds, 21 reti e 10 assist nell’ultima stagione. Sul calciatore si è mosso il West Ham (guarda caso, lo stesso West Ham che avrebbe manifestato interesse nelle ultime ore per Soulé…) ma i rapporti con il Leeds (Kristensen e Llorente docet) sono ottimi e lasciano pensare che se Ghisolfi volesse dirottare le sue attenzioni sull’ex Feyenoord troverebbe una pista ampiamente praticabile. La valutazione anche qui si aggira sui 25-30 milioni. Arrivati ormai al 23 luglio, serve un’accelerazione. Chissà che non possa arrivare dai soldi ricavati da qualche cessione. Dopo i 12 milioni di Aouar, i 6 che si materializzeranno a breve per Oliveras, potrebbero esserci anche gli 8 milioni di Calafiori, in seguito ad un 40% che la Roma aveva stipulato nel 2022 con il Basilea al momento della cessione. L’ufficio legale del club ha inviato una Pec agli svizzeri per chiedere il riconoscimento della percentuale della rivendita del difensore all’Arsenal, non ricevendo ancora risposta. Possibile contenzioso alle porte: il Basilea infatti ritiene che il 40% riguardasse soltanto la parte fissa e non variabile dell’accordo. Pagano intanto passa al Catanzaro in prestito con diritto di riscatto e controriscatto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leave feedback about this