16.05.2025
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era un lottatore (Mma) ma ora sconta 25 anni di carcere per una rapina da 63 milioni di euro


Ha intrapreso una strada sbagliata Lee Murray. Poteva essere una stella nel mondo della Mma, invece ha partecipato alla più grande rapina di denaro contante della Gran Bretagna, ben 63 milioni di euro. Oggi ha 46 anni, ma da ragazzo era famoso nel suo quartiere di Londra, quello di Greenwich, per menare forte con le mani. Tanto da mettere k.o. l’allora campione Tito Ortiz proprio in una rissa di strada. Soprannominato «il Fulmine», 20 anni fa, nel 2004, affrontò il futuro campione dell’Ufc, Anderson Silva, e fu sconfitto dopo cinque vittorie sconfitte. Ma Lee Murray non ha mai abbandonato le risse per strada, tanto da finire accoltellato fuori da una discoteca e finire in ospedale. Subì una perforazione polmonare e un’arteria recisa: secondo il medico che eseguì l’intervento su Murray, fu rianimato quattro volte durante l’operazione che gli salvò la vita. Tentò di rientrare nel mondo della Mma, ma nel 2006 partecipò, appunto, alla più grande rapina nella storia della Gran Bretagna con una squadra di sette uomini armati che nel febbraio.

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Il furto avvenne in un deposito della Securitas a Tonbridge, una città della contea del Kent, in Inghilterra. Murray fuggì in Marocco, dove era nato suo padre, ma quattro mesi dopo il crimine, Lee e il suo amico e complice Paul Allen furono arrestati proprio in Marocco e ora sta scontando 25 anni di carcere. «Non avevo alcun controllo sulla situazione. Non sono stato io ad avere l’’dea, non sono stato io a sapere dove abitava il direttore del deposito. Non ero io quello che sapeva che macchina guidava. Non ero io quello che aveva qualcuno che lavorava all’interno. Come posso essere la mente? Non è mai stata una mia idea», le sue parole in un documentario. Infine: «Cosa farò in futuro? Dipende da quando uscirò da qui. Se non posso combattere, allora ovviamente continuerò a essere coinvolto nel mondo della Mma. Combattere è la mia vita. Combattere è nel mio sangue. Se non sono lì a combattere in prima persona, sarò lì a portare la gente. In un modo o nell’altro devo vincere quel titolo Ufc. La mia storia non è finita. Questa non è la fine».

 

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