nel 2025 politiche di bilancio restrittive

L’Europa si deve preparare a stringere la cinghia. Deficit, debito e inflazione preoccupano e i venti ministri delle Finanze dell’Eurozona hanno concordato che «l’attuazione del quadro di governance porterà a una posizione fiscale restrittiva per l’area dell’euro nel suo complesso nel 2025». Insomma dall’Eurogruppo (e dal commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, che tra l’altro ha riproposto l’ipotesi del debito comune europeo incassando il no della Germania e dell’Olanda) arriva un monito ad attuare politiche di Bilancio rigorose anche «per migliorare l’efficacia, la qualità e la composizione della spesa pubblica».

I rischi per le prospettive economiche rimangono orientati al ribasso, «in un contesto esterno ancora difficile», affermano tra l’altro i ministri dell’Eurogruppo. Nella zona dell’euro «la posizione fiscale è destinata a diventare restrittiva nel 2024, anche perché le misure di sostegno energetico vengono smantellate» pur preservando gli investimenti. Per il 2025 è previsto che il disavanzo pubblico nell’area dell’euro scenderà al 2,8% del Pil, mentre il debito pubblico è visto al 90% del Pil nel periodo 2023-2025. «Dopo l’entrata in vigore del quadro riformato di governance economica il 30 aprile 2024, dobbiamo garantirne un’attuazione rapida e coerente, per promuovere finanze pubbliche sane e sostenibili, una crescita sostenibile e inclusiva e la resilienza attraverso riforme e investimenti e prevenire deficit pubblici eccessivi. Stiamo attualmente preparando piani fiscali-strutturali nazionali a medio termine in linea con il quadro rivisto — hanno specificato o i ministri — basandoci sulle linee guida della Commissione». I piani, la cui presentazione è prevista per l’autunno 2024, saranno valutati dalla Commissione e dovranno essere approvati dal Consiglio. Questi integrano percorsi di spesa netta specifici per Paese con una serie di riforme e investimenti .