17.05.2025
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Politics

Ursula sfida i franchi tiratori: voto il 18. I Conservatori: «Libertà di coscienza»


Nessun rinvio a settembre, come pure cominciava a sussurrare con malizia qualche europarlamentare convinto che il sentiero già stretto che porta a un bis di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue si stia ulteriormente riducendo, di fronte al difficile equilibrismo tra verdi e (centro)destra. A Strasburgo, invece, si va subito alla conta: o la va o la spacca. La conferenza dei capigruppo dell’Eurocamera ha approvato ieri in via definitiva l’agenda dei lavori per la seduta costitutiva della prossima settimana e, come ampiamente previsto, la data da cerchiare in calendario è giovedì 18 luglio. Alle 9 in punto von der Leyen interverrà presentando ai 720 eurodeputati i punti programmatici del suo secondo mandato al timone dell’esecutivo di palazzo Berlaymont, un discorso da monitorare da vicino per intercettare eventuali messaggi — più o meno espliciti, più o meno cifrati — che manderà ai potenziali elettori al di fuori della euro-maggioranza formata da popolari, socialisti e liberali, cioè gli ecologisti e (alcuni) conservatori dell’Ecr. Poi, alle 13, il voto a scrutinio segreto.

IL PALLOTTOLIERE

Nel quale von der Leyen si gioca tutto, alla ricerca della maggioranza assoluta di 361 europarlamentari: un’eventuale bocciatura sarebbe una prima storica e, stando ai Trattati, imporrebbe ai leader dei 27 di proporre un nuovo nome entro un mese, quindi in piena estate. Sulla carta, la tedesca può far leva sui circa 400 seggi di Ppe-S&D-Renew Europe, ma le grane in casa non mancano: popolari francesi (6) e sloveni (5) hanno già da tempo chiarito la volontà di bocciare von der Leyen, mentre i liberali irlandesi (4 del Fianna Faíl più 2 indipendenti) sembrano orientati a non votare per lei per via della sua posizione sulla Palestina, nonostante un tentativo dell’ultimo momento del premier Simon Harris, esponente Ppe che governa con loro a Dublino, di convincerli a un passo indietro. Ieri, alla lista, si è pure aggiunto un socialista sloveno ad aprire un fronte in S&D, dove varie delegazioni nazionali, Pd compreso, non hanno ancora annunciato l’intenzione di voto. Sacche potenzialmente allergiche alla disciplina di gruppo, insomma, da cui potrebbero provenire i franchi tiratori tanto temuti dalla tedesca, che prosegue nei suoi contatti anche a tu per tu con singoli deputati, nelle salette dell’Europarlamento. Martedì von der Leyen vedrà Ecr ma i conservatori appaiono freddi rispetto a un possibile sostegno: «L’agenda che abbiamo avuto modo di vedere non cambia rispetto a quella di cinque anni fa, e al momento non ci sono le condizioni per votare von der Leyen», ha detto ieri il capogruppo Nicola Procaccini. Salvo mettere le mani avanti: «All’interno del nostro gruppo c’è sempre stata libertà di movimento e decisione per le singole delegazioni»; nel 2019, infatti, Fratelli d’Italia non votò von der Leyen, mentre il PiS polacco, allora al governo, sì. Uno scenario che, tra una settimana, potrebbe ripetersi a parti invertite, con i meloniani in grado di mettere sul tavolo ben 24 voti. In ogni caso, ha garantito Procaccini, ciò non vorrebbe dire entrare un ingresso di Ecr nella coalizione di larghe intese con socialisti e liberali poiché al Parlamento europeo «non c’è una maggioranza» singola, ma varie maggioranze che si formano su singoli dossier o persino emendamenti. Nell’Ecr c’è già chi si dà un gran daffare per portare alla luce del sole i voti della destra governista a von der Leyen: è il premier ceco Petr Fiala, che può portare adesso in dote i 3 eurodeputati del suo Ods. La plenaria si aprirà, martedì, con l’elezione dell’ufficio di presidenza dell’Europarlamento: scontata, probabilmente già al primo scrutinio, la riconferma per altri due anni e mezzo della maltese del Ppe Roberta Metsola, mentre la scelta a scrutinio segreto dei suoi 14 vice offrirà una prima occasione per apprezzare la tenuta del cordone sanitario con l’obiettivo di tenere fuori l’estrema destra dei patrioti e dei sovranisti dai ruoli di responsabilità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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