La Corte Suprema giapponese dichiara incostituzionale la legge sulla sterilizzazione forzata

I querelanti e i sostenitori celebrano una vittoria legale dopo che la Corte Suprema del Giappone ha dichiarato incostituzionale una legge eugenetica ormai abrogata, sotto la quale migliaia di persone sono state sterilizzate forzatamente tra il 1948 e il 1996. La Corte Suprema ha anche stabilito che non può essere applicato il termine di prescrizione di 20 anni, aprendo la strada a richieste di risarcimento da parte delle vittime dopo anni di battaglie legali.

Cosa è successo

Nell’approvare le richieste dei querelanti, la Corte Suprema ha giudicato la legge incostituzionale e ha stabilito che il termine di prescrizione di 20 anni non si applica ai casi riguardanti le sterilizzazioni forzate, attuate a partire dal Dopoguerra fino al 1996. I querelanti, che avevano intentato causa presso cinque corti distrettuali di Sapporo, Sendai, Tokyo, Osaka e Kobe, fanno parte di un totale di 39 persone che hanno chiesto un risarcimento in cause simili presso 11 tribunali e una corte distaccata dal 2018, più di 20 anni dopo aver subito l’intervento chirurgico. L’ultima sentenza era incentrata proprio sull’applicazione della prescrizione da parte della Corte Suprema, dopo che quattro alte corti avevano riconosciuto i danni ai querelanti, affermando che invocarla sarebbe stato «terribilmente ingiusto». Nell’aprile 2019 venne promulgata una legge che prevedeva il pagamento di un risarcimento statale di 3,2 milioni di yen (18.500 euro) per ogni persona sottoposta a sterilizzazione forzata, con circa 1.100 individui valutati per ricevere il denaro, un provvedimento molto criticato perché considerato iniquo.