Giorgia Meloni non resta in silenzio. Non solo commenta l’inchiesta di Fanpage che ha terremotato Gioventù nazionale, la «squadra primavera» di FdI», ma passa al contrattacco. «Chi ha sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici ha sbagliato casa perché questi sentimenti sono incompatibili con Fratelli d’Italia», premette. Subito dopo, però, affonda sui metodi utilizzati dai giornalisti per realizzare il servizio chiamando in causa Sergio Mattarella in persona: «Infiltrarsi nelle riunioni dei partiti politici è da regime». «Perché nessuno in 75 anni ha ritenuto di infiltrarsi in un partito politico e riprendere segretamente le riunioni? È consentito? Lo chiedo ai partiti politici» e anche «al presidente della Repubblica». È proprio questa la posizione ufficiale di FdI: a livello interno bisogna «cacciare quelli che sbagliano», esternamente vanno condannati i modi dell’inchiesta.
Le reazioni
Il responsabile organizzazione del partito Giovanni Donzelli, il primo ad intervenire sul tema, la definisce una «vergogna»: «C’è un problema molto evidente di persone che provano a far finta che sia giornalismo fare dei reati», sostiene, «ci sono dei minorenni che di fatto sono stati spiati e seguiti». I ragazzi di Gioventù nazionale? «Sono bellissimi, un movimento sano» in linea generale, poi «se qualcuno ha fatto errori ne paga le conseguenze». Francesco Giubilei, editore di Nazione Futura, rincara la dose: «L’inchiesta nasce infiltrando una persona nella redazione di una rivista, Nazione Futura. Chiedo ai colleghi editori e ai giornalisti: si può infiltrare una persona in un altro giornale? Secondo noi è un modo di agire pericoloso che mina proprio l’indipendenza di lavoro di una redazione e perciò la libertà di stampa». Ma le risate contro la senatrice meloniana Ester Mieli, prima accolta dai ragazzi di GN in un circolo e poi denigrata, colpiscono la comunità ebraica. Con il presidente romano, Victor Faldun, che in un’intervista auspica che la premier, dopo aver condannato le leggi razziali e il fascismo, abbia «il coraggio» di definirsi «antifascista». Mentre il segretario della Cgil Maurizio Ladini parla di libertà di informazione messa in discussione.
Le opposizioni
Le opposizioni non mollano la presa, a cominciare dai leader dei due principali partiti, Elly Schlein e Giuseppe Conte. «Trovo molto grave che Fratelli d’Italia e la presidente del consiglio Meloni abbiano trovato un’altra occasione di fare un attacco frontale alla libertà di stampa, anziché affrontare il merito di quello che emerge da quella inchiesta, che dimostra un problema gravissimo nella sua base e nella sua giovanile, di antisemitismo, razzismo, apologia di fascismo», rimarca la segretaria Dem. «Pensate se un tecnico scoprisse una fogna rotta nel vostro quartiere e la segnalasse prima che possa far danni seri alla salute di tutti i cittadini. Lo ringraziereste, vero? La presidente del Consiglio Meloni la fogna rotta ce l’ha nel suo partito, nelle sezioni giovanili, fra inni al nazifascismo e odiose discriminazioni. I giornalisti l’hanno scoperta mentre quei ragazzi stavano facendo carriera nel partito di Meloni. L’hanno scoperta non procurandosi carte riservate o partecipando a riunioni segrete. Ma semplicemente fingendosi interessati al dibattito politico che si svolgeva in queste riunioni di partito. La Presidente del Consiglio dovrebbe ringraziare chi ha denunciato questo enorme problema e invece li attacca, come se il problema non fosse il tanfo ma chi solleva i tombini», scrive tra l’altro sui social il presidente di M5S. Sulla stessa linea Avs e Sinistra Italiana. «Fa strampalate insinuazioni contro di noi — risponde Nicola Fratoianni -. Piuttosto faccia pulizia fino in fondo e definitivamente all’interno del suo partito della paccottiglia fascista e nazista. Da noi non troveranno mai militanti che odiano la democrazia, gli ebrei, i migranti o che non rispettano i diritti delle persone lgbtq». Da Iv Matteo Renzi si dice stupito dalla «reazione della premier. Il problema — evidenzia — non sono i giornalisti che fanno gli scoop. Il problema sono gli antisemiti razzisti che inneggiano a Hitler».
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