C’è un nome che ormai da giorni è in cima alla lista della Lazio per il nuovo terzino. Si tratta di Juan Cabal, difensore del Verona che il nuovo allenatore biancoceleste, Marco Baroni, conosce come le sue tasche e che ha indicato espressamente come obiettivo primario a Fabiani. Quest’ultimo assieme al presidente Lotito sta pianificando la strategia migliore per arrivare sia al colombiano sia a Noslin per una cifra vicina ai 20 milioni di euro, ma soprattutto per l’attaccante olandese ci sarà da battere un’importante concorrenza sia in Italia che all’estero, senza dimenticare che il patron dei gialloblù, Setti, parte da una valutazione totale di almeno 25 milioni.
Lazio, Cabal il favorito per la fascia
Tra i colpi che quindi la Lazio ha messo in conto in vista della prossima stagione c’è anche il terzino e per ora il prescelto resta Cabal. Il numero 32 del Verona, arrivato l’estate scorsa in Veneto dall’Atletico Nacional, ha iniziato a trovare spazio solo nel 2024 a causa di un lungo infortunio muscolare che lo ha tenuto ai box, ma da quando ha esordito tra i primi undici contro la Roma il 20 gennaio scorso non ha più lasciato la maglia da titolare con 17 partite di fila dal 1′ (una saltata per squalifica) sino al termine del campionato. Un jolly vero e proprio, capace di giocare sia a sinistra che a destra, e soprattutto classe 2001, perfetto per la politica di ringiovanimento della Lazio che proverà prima a piazzare uno tra Hysaj e Pellegrini, sempre che non arrivino offerte anche per Marusic.
Gli altri: Doig in seconda battuta, Dorgu ormai lontano
Il piano b principale per Cabal è un altro ex giocatore di Baroni come Doig, passato a gennaio dal Verona al Sassuolo. La Lazio ha messo gli occhi anche sul talentuoso terzino del Real Castiglia, Obrador, mentre ormai perde quota Dorgu del Lecce che tanto piaceva a Tudor.
Il terzino ha tanti club su di lui, come svelato dal ds Corvino ai microfoni di Tv Play in un’intervista in cui si è lasciato scappare anche un aneddoto su Vlahovic: «Fui molto criticato quando l’ho preso per 1,5 milioni occupando una casella da extracomunitario, ma vederlo oggi a quei livelli e sapere che la Fiorentina ha incassato 80 milioni dalla sua cessione fa diventare carezze quelle critiche. Ricordo che al momento della firma la madre di Vlahovic mi guardò negli occhi e mi disse: «Guardi che le sto dando il nuovo Batistuta«. Io le risposi, preso alla sprovvista: «Mi basterebbe che sia il nuovo Toni«.
Aveva ragione lei e mi ero sbagliato io».
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