11.05.2025
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Politics

«Mattarella? Oggi non è la festa della sovranità Ue». Cosa ha detto il leghista Claudio Borghi e perché è nata la polemica. Dalla solidarietà di Tajani all’attacco di Schlein


Il vicepremier Matteo Salvini corregge Mattarella mentre il senatore leghista Claudio Borghi ne arriva a chiedere le dimissioni. Una domenica che doveva essere all’insegna dell’unità repubblicana e invece diventa una giornata in cui la campagna elettorale esplode e lambisce con la sua furia tentacolare persino la più alta carica dello Stato: Sergio Mattarella. Ricostruiamo i passaggi della vicenda.

Mattarella: come nasce l’attacco, cosa è stato scritto e da chi

La prima polemica diretta contro Mattarella arriva dal senatore leghista Claudio Borghi, milanese, già presidente della commissione Bilancio durante il governo Lega-M5s e convinto anti euro. Borghi in un tweet critica una dichiarazione del presidente e ne chiede le dimissioni. «È il 2 Giugno, è la Festa della Repubblica Italiana — scrive il senatore — Oggi si consacra la Sovranità della nostra Nazione. Se il Presidente pensa davvero che la Sovranità sia dell’Unione Europea invece dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso». Il ragionamento in chiave sovranista del parlamentare è un attacco al Capo dello Stato che per celebrare la 78° festa della Repubblica aveva ricordato l’importanza dell’Unione Europea come comunità che l’Italia non solo ha contribuito a fondare ma in cui il nostro Paese è pienamente inserito. Le parole di Mattarella, commentate da Borghi, sono contenute in un messaggio pubblico destinato ai prefetti d’Italia in occasione del 2 Giugno e in cui si sottolineano gli eventi storici che hanno preceduto lo storico referendum del 1946. 

Ecco le parole del presidente: «Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia e pose le basi per un rinnovato patto sociale, che avrebbe trovato compiuta articolazione nella Carta costituzionale. Un esito al quale si giunse dopo i tragici eventi bellici e la lotta di Liberazione dal nazifascismo, costellata da molteplici episodi di eroismo, da eccidi efferati, di cui nel corso di quest’anno, con commossa partecipazione, viene commemorato l’ottantesimo anniversario in numerose località. Fare memoria del lascito ideale di quegli avvenimenti fondativi è dovere civico e preziosa opportunità per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra collettività, inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità».

La sovranità è un concetto fondamentale: basti pensare che compare nel primo articolo della Costituzione: «La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».

La prossima settimana si svolgeranno le elezioni europee e il voto rappresenta l’esercizio della sovranità popolare. 

Ecco, invece, il commento di Borghi affidato al social network X (ex twitter) e contro il presidente: 

Matteo Salvini sposa la dichiarazione di Borghi e in tv riafferma i valori sovranisti 

La giornata diventa incandescente perché in tv il segretario leghista Matteo Salvini decide di condividere pubblicamente la dichiarazione di Borghi assecondando, dunque, la critica a Mattarella.

«Oggi, il 2 giugno, c’è la parata militare, il tricolore, i nostri Alpini, i Carabinieri, chi si è sacrificato per la sovranità nazionale italiana. Oggi è la festa degli italiani, della Repubblica, quindi non è la festa della sovranità europea. Cosa è la sovranità europea? Noi abbiamo un Presidente della Repubblica perchè esiste una Repubblica, perchè esiste una sovranità nazionale italiana». Lo afferma il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di In mezz’ora su Raitre, alla luce del tweet di Borghi.

Parata del 2 giugno, diretta. Mattarella: «Costituzione saggia e lungimirante». Meloni: «Torniamo alla prima idea di Europa»

Poi aggiusta il tiro: «Noi non chiediamo le dimissioni di nessuno»

La polemica infiamma e il segretario leghista prova ad aggiustare il tiro dando la colpa ai giornali che hanno «travisato» le parole del presidente: «noi non chiediamo le dimissioni di nessuno. Borghi è un nostro ottimo senatore, e io penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perchè nel giorno della festa della Repubblica, nel giorno in cui la Costituzione ci ricorda che la sovranità appartiene al popolo, parlare di sovranità europea…». 

«Penso all’Europa -aggiunge il leader del Carroccio- come un insieme di Stati sovrani, autonomi, liberi, indipendenti, che insieme mettono insieme alcune energie, alcune forze. L’Europa dell’Erasmus, l’Europa dei giovani, l’Europa degli scambi culturali e commerciali, però la sovranità nazionale è assolutamente fondamentale». «Quindi, al di là dei tweet, oggi si festeggia la Repubblica italiana, non l’Unione europea delle multinazionali finanziate da Soros che vorrebbero mettere fuori norma tutto il made in Italy. Quindi su questo -conclude Salvini- io non mi arrenderò mai ad un super Stato europeo in cui comandano quelli che hanno i soldi. Non è questa l’Europa».

«Stoltenberg, Macron, Scholz sono un pericolo. L’Europa non sono Francia e Germania. La Costituzione italiana è chiara. L’Italia ripudia la guerra. Come Lega abbiamo approvato aiuti all’Ucraina aggredita e non solo militari. Però non un solo proiettile o una sola bomba italiani può andare a uccidere fuori dai confini dell’Ucraina. Non siamo in guerra contro la Russia. Sono pericolosi i leader Ue che incitano alla guerra. Se dovessero andare avanti le smanie di guerra, noi dovremmo stare attenti a mandare altre armi all’Ucraina. Da domani in avanti voglio vederci chiaro. Se oggi i leader Ue e il segretario generale della Nato dicono che le bombe occidentali potranno uccidere fuori dal territorio ucraino, dovremmo pensarci molto molto bene. Chi sceglie la Lega fa una scelta chiara. Non voglio portare l’Italia sull’orlo di una guerra mondiale nucleare», ha aggiunto il vicepremier.

Tajani: solidarietà a Mattarella

Il primo, dal fronte della maggioranza, che corre a spegnere l’incendio (e il primo a definire «un attacco» quello che è andato in scena in questo 2 Giugno elettorale e stonato) è l’altro vicepremier: Antonio Tajani. «Siamo italiani ed europei, questa è la nostra identità. Questa è la nostra civiltà. Ogni scelta anti europea è deleteria per l’Italia. Fa bene Mattarella a sottolineare la nostra prospettiva europea. Gli esprimo la mia solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto». Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Schlein: mai visto attacco diretto a Capo dello Stato il 2 giugno

Quello della Lega «è un attacco diretto al Capo dello Stato. Non si è mai visto il giorno della festa della Repubblica. Spero che Salvini prenda le distanze al più presto da quanto ha dichiarato Borghi». Lo ha detto Elly Schlein a Zona Bianca, su Rete 4.

Conte: polemica indegna

«È una polemica indegna, richiedere le dimissioni del presidente Mattarella è una cosa non commentabile, talmente grave e talmente sconclusionata». Lo ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte a Foggia. Conte ha aggiunto che «una campagna elettorale, per quanto si possano alzare i toni e si possa anche agire strumentalmente, non giustifica una richiesta del genere. Il presidente Mattarella ha detto delle cose ovvie. Siamo in Europa e semplicemente bisogna andare in Europa a testa alta e non come questo governo che ha accettato la proposta franco-tedesca che addirittura comporta dei tagli di 13 miliardi l’anno».

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