La Lazio parte col piede giusto. Il Venezia si illude con il gol di Andersen dopo appena tre minuti di gioco, ma i biancocelesti ribaltano il risultato grazie all’astuzia di Castellanos (che centra anche una traversa e un palo), il rigore di Zaccagni e l’autogol di Altare su cross di Lazzari. La gestione Baroni inizia perciò nel migliore dei modi: bottino massimo all’esordio ufficiale davanti a 40mila spettatori in contestazione con la società, ma comunque soddisfatti per i primi tre punti in campionato.
Andersen illude il Venezia, ma Castellanos e Zaccagni ribaltano il risultato
Pronti, via Baroni conferma tutte le aspettative della vigilia: 4-3-3 con Dele-Bashiru e Noslin dal 1′. Il 3-4-2-1 di Di Francesco mostra invece Andersen ed Ellertson come uniche due novità e guarda caso sono proprio loro due a regalare l’inaspettato vantaggio al 3′ per i veneti nato da un errore di Rovella in area di rigore. La Lazio è sorpresa, ma ricomincia determinata a cercare il varco giusto e in assenza di quest’ultimo sfrutta una grave disattenzione di Svoboda all’11’ trovando il pareggio grazie a Castellanos. Il Taty si sblocca subito alla prima giornata e poco dopo sfiora subito la doppietta di testa, ma Joronen è attento. Col passare dei minuti la squadra di Baroni cresce, resta fissa nella metà campo avversaria e si fa vedere in due occasioni con Zaccagni e di nuovo Castellanos. Il Venezia si chiude, mette paura a Provedel con un tiro cross di Zampano, ma al 44′ crolla. Il solito Taty anticipa Sverko in area che lo centra in piedo. Tremolada non ha dubbi e indica il dischetto dal quale Zaccagni si conferma infallibile. Prima del duplice fischio ci prova anche Marusic, ma Joronen spedisce il suo destro a giro oltre la traversa.
L’autogol di Altare certifica i primi tre punti dell’era Baroni
A inizio ripresa Di Francesco inserisce Haps e Pierini per dare una scossa, ma è la Lazio ad avvicinarsi subito al gol con lo stacco di Casale su sviluppi di angolo, il diagonale mancino di Zaccagni, ma soprattutto il destro a giro di Castellanos che si stampa sulla traversa dopo le deviazioni di Altare e Joronen. Il Venezia soffre, ma al 57′ torna a farsi pericoloso proprio con il nuovo entrato Haps che non sfrutta una grande occasione con la Lazio scoperta. I biancocelesti restano in controllo, ma la mole di gioco diminuisce. Al 65′ arriva il primo cambio, Vecino per Rovella, ma a centrocampo la squadra di Baroni fa fatica e il Venezia cresce. Il tecnico biancoceleste cambia anche i due esterni con Isaksen e Tchaouna, eppure è la squadra di Di Francesco si fa ancora vedere col solito Haps, ma Provedel è attento. Alla Lazio serve un guizzo per non rischiare e all’80’ arriva. Lazzari sgasa sulla destra e sul suo cross è Altare a spedire la palla nella propria porta. Tutto ciò appena prima di un altro legno centrato in pieno da Castellanos. Nel finale entrano Pedro e Castrovilli, Tchaouna spreca un’occasionissima di testa e Provedel si supera sul rischio autorete di Romagnoli. Dopodiché il triplice fischio e i primi tre punti dell’era Baroni.
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