10.05.2025
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Politics

25 aprile, tensioni e bandiere Ue bruciate. La spaccatura al corteo di Roma


Le bandiera dell’Europa date alle fiamme, le grida «assassini» e «guerrafondai» rivolte agli esponenti del Pd. E poi le contestazioni dei pro-Pal a Milano e le tensioni a Trieste, Bergamo e Torino, oltre a quelle registrate nella Capitale. È trascorso (anche) così il 25 aprile nelle piazze italiane. In novantamila ieri hanno sfilato per le vie del capoluogo lombardo, compresa la segretaria dem Elly Schlein. Decine di migliaia anche a Roma, dove i manifestanti hanno sfidato l’invito alla sobrietà rivolto dal governo cantando a squarciagola Bella ciao e portando in corteo una gigantografia di Papa Francesco. In strada nella Capitale scendono Anpi, sindacati come la Cgil e tanti tra movimenti e partiti della sinistra. Comprese alcune frange più estreme che ben presto contribuiscono a surriscaldare il clima.

LE TENSIONI
Succede quando il lungo serpentone di manifestanti supera il ponte intitolato a Settimia Spizzichino, alla Garbatella. Come previsto alla vigilia infatti, il corteo si divide, restituendo l’immagine delle fratture interne alla sinistra su fronti come la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente. Il grosso prosegue in direzione del palco “unitario” (e istituzionale) di parco Schuster, dal quale poco dopo parlerà anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri («Siamo qui per riaffermare il carattere antifascista della nostra Repubblica», arringa la folla applauditissimo il primo cittadino). Mentre collettivi, Arci, movimenti pro-Pal e Potere al Popolo deviano verso Porta San Paolo, dove in mattinata la brigata ebraica aveva deposto come ogni anno una corona al memoriale della Resistenza. È al momento di separarsi che i toni si alzano: volano spintoni, partono le urla contro gli esponenti del Pd accusati di essere «al soldo della Nato»: «Fuori dal corteo», intima qualcuno provando ad allontanarli; «guerrafondai», «assassini».

Si incendiano bandiere dell’Ue e dell’Alleanza atlantica, si imbrattano di vernice le foto che ritraggono leader di destra e di sinistra: Giorgia Meloni, Ursula von der Leyen, Elly Schlein e pure Nicola Fratoianni (a Torino, invece, compare un’immagine di Matteo Salvini a testa in giù: «E parlano di libertà e pace… Non saranno quattro fessi a intimidirci», dice il leghista). L’obiettivo della vigilia – evitare che la Brigata ebraica entrasse in contatto con i pro-Pal – è centrato. Ma l’incidente si sfiora. Come quando qualcuno cerca di issare sulle mura la bandiera di Hamas, salvo poi essere accerchiato e fatto allontanare.

A Milano i comitati di attivisti pro Palestina provano a prendersi la testa del corteo, senza successo. Con loro c’è l’ex brigatista Maurizio Ferrari. Volano slogano contro Israele stato «nazista» e «criminale» che «dev’essere distrutto». E c’è chi urla contro la Brigata ebraica, che viene scortata dalle forze dell’ordine accompagnata da insulti e grida: «Fuori i sionisti dal corteo», «genocidio», «terroristi». Spunta anche uno slogan contro la senatrice a vita Liliana Segre, «agente sionista». Ma la manifestazione è comunque un successo nei numeri: per l’Anpi i partecipanti sono 90mila (60mila invece secondo la questura). Tra loro c’è Elly Schlein col fazzoletto tricolore al collo, che in mattinata si era recata invece a Marzabotto. La segretaria dem – molto applaudita al suo arrivo – elogia la «straordinaria partecipazione» e avverte: «Il nostro impegno quotidiano è continuare ad attuare quella meravigliosa Costituzione per chi ancora oggi si vede negate troppe libertà dal punto di vista dei salari, della dignità, della sicurezza sul lavoro, della cura delle persone». A poca distanza sfilano Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs e Riccardo Magi di +Europa (mentre tra i pro-Pal si avvista il cantante Ghali). Dal palco in piazza Duomo, il sindaco Beppe Sala ricorda che anche Papa Francesco si definì «partigiano»: «Le democrazie sono sotto attacco da parte di falsi patrioti – incalza – bisogna schierarsi ed essere partigiani d’Europa».

IL PRANZO “NEGATO”
A Bergamo il bilancio è di sette agenti lievemente feriti, anche qui per via delle contestazioni alla brigata ebraica. A Trieste partono cariche di alleggerimento, le stesse andate in scena a Torino giovedì sera. Mentre a Orbetello, sulla costa toscana dell’Argentario, esplode un caso politico, con il sindaco di centrodestra Andrea Casamenti che nega all’Anpi l’utilizzo del suolo pubblico per la “pastasciuttata antifascista” dell’Associazione. E così al pranzo, in segno di protesta, arriva anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini, deputata del Pd eletta in Toscana. «La raccomandazione maldestra alla sobrietà da parte del governo è diventata la scusa alla quale si sono aggrappati alcuni sindaci per oscurare l’ottantesimo anniversario della Liberazione – protesta l’esponente dem –. Il 25 aprile si deve festeggiare e onorare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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