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24 lingue ufficiali e oltre 552 combinazioni linguistiche diverse


Ben 24 lingue ufficiali per un totale di 552 combinazioni linguistiche diverse, dato che ognuna può essere tradotta nelle altre 23. Una sfida linguistica immane. Siamo a Bruxelles, in una delle sedi del Palamento Europeo. Basta alzare gli occhi sulle decine di box che circondano l’emiciclo per rendersi conto della complessità della Babele Ue.

Nell’Aula dell’edificio Spinelli ciascuno dei parlamentari, 720 i neoeletti a giugno 2024, ha diritto a esprimersi nella propria lingua. Le discussioni in Aula sono interpretate in tempo reale simultaneamente in tutte le 24 lingue ufficiali dell’Unione europea. Se un oratore utilizza una lingua che non rientra tra quelle ufficiali, il suo intervento non viene interpretato e non è inserito nel resoconto delle discussioni.

Eppure negli anni 50 le lingue parlate erano solo quattro, quelle sei Paesi fondatori: francese, italiano, olandese, tedesco. L’inglese è entrato nella Babele europea nel 1973, lo spagnolo nel 1986. Per far fronte a questa diversità il Parlamento europeo si è dotato di servizi d’interpretazione estremamente efficienti e norme molto rigorose. Pensate all’importanza di tradurre fedelmente un intervento politico. E a come una traduzione sbagliata potrebbe generare anche incidenti politici o diplomatici.

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Alla Direzione generale della Traduzione lavorano circa 1140 persone, tra cui oltre 600 traduttori e traduttrici: poche altre organizzazioni al mondo riescono a raggiungere simili numeri.
Per raccogliere una sfida così grande dal 2004 il Parlamento europeo utilizza un sistema «ponte» (pivot), grazie al quale, il testo viene dapprima tradotto in inglese, francese o tedesco e quindi, a partire da tale lingua, verso le altre lingue. 

Ad esempio, quando un deputato ceco al Parlamento europeo presenta un emendamento legislativo in lingua ceca, questo testo può essere tradotto dapprima in inglese, per poi essere tradotto in spagnolo, greco, lituano e così via. I traduttori lavorano di concerto con gli assistenti, che facilitano il processo di traduzione preparando e finalizzando i documenti.

Anche i documenti parlamentari sono pubblicati in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea. In questo modo in nome della trasparenza viene anche garantita a tutti i cittadini e le cittadine, oltre 450 milioni, la possibilità di seguire i lavori. Video

@ilmessaggero.it Una giornata nel dietro le quinte del Parlamento europeo. Di Valentina Panetta #davedere #dietrolequinte #bruxelles #parlamentoeuropeo #politica #euro ♬ suono originale — Il Messaggero

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