Il tempo stringe, la quadra va trovata in fretta. Mantenendo i conti in ordine, un’imposizione che non può e non deve restare inevasa. Gli appetiti dei partiti di maggioranza devono tener conto di questo diktat davanti alla torta della manovra, ieri a Palazzo Chigi.
Giorgia Meloni nel pomeriggio ha riunito attorno al tavolo i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, e, naturalmente, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, l’alchimista dei numeri riuscito nell’ardua impresa di riportare il rapporto deficit/Pil sotto i livelli di guardia, mentre ad appena 1105 chilometri di distanza, a Parigi, il debito pubblico toglie il sonno all’Eliseo.