Disco rosso del governo tedesco all’avanzata di Unicredit su Commerbank che in Italia sta negoziando i paletti del golden power nell’Ops su Bpm. Ma Andrea Orcel non ha fretta e aspetta di parlare con il Cancelliere. «Noi puntiamo sulla indipendenza di Commerzbank», ha detto ieri un portavoce del ministero delle finanze tedesco Lars Klingbeil (SPD), a una domanda sulle ambizioni della banca italiana, primo azionista con il 28% di Commerz. Il governo ritiene «inaccettabile» una operazione «non amichevole» su una banca «sistemicamente rilevante», visto che Commerz è il secondo istituto tedesco alle spalle di Deutsche bank. Il portavoce del governo ha dopo confermato che la posizione di Klingbeil è stata concordata con la cancellazione.
Non è una novità la chiusura di Berlino alle strategie di crescita di Orcel, ma la reiterata opposizione acquista un valore segnaletico a ridosso del vertice Italia-Germania tra la premier Giorgia Meloni e il Cancelliere Friedrich Merz nel quale potrebbe trovare posto un confronto sul merger bancario trasfrontaliero ben visto dalla Bce e dall’Europa. Al summit il Mef fa sapere non prenderà parte Giancarlo Giorgetti. Da fonti del governo italiano si apprende comunque, di non voler interferire sulle strategie di un istituto di credito privato.
GLI ULTIMI PASSAGGI
Unicredit ha già ottenuto il disco verde della Bce per trasformare i derivati (18,5%) in equity e salire fino al 29,9% e ha l’ok dell’Antitrust tedesco. Finora però la quota non è stata commutata perchè mancano alcuni passaggi burocrat ici e comunque Orcel non vuole forzare la mano. «Possiamo aspettare fino al 2027 — ha detto Orcel lunedì scorso -, ma non siamo soddisfatti della loro performance». E ieri, a chi gli ha parlato, ha precisato: «Nessun problema. Siamo dove abbiamo detto che saremmo stati quando abbiamo acquisito quasi il 10%. Lo avevamo fatto presente anche a Commerzbank prima di comprare. Poi abbiamo detto che saremmo saliti al 30% e che avremmo chiesto tutte le autorizzazioni, che abbiamo ottenuto. Abbiamo pazienza. Possiamo aspettare e valuteremo gli scambi di vedute con il nuovo Governo tedesco, che non abbiamo ancora incontrato, e se il management di Commerzbank vuole relazioni avere relazioni costruttive e bilaterali, ma soprattutto valuteremo i loro risultati».
E’ il caso da sottolineare però, che Berlino ha cambiato la carta in tavola su Unicredit. Ai primi di settembre 2024, subito dopo lo sbarco nel capitale l’offerta italiana è stata giudicata «significativamente superiore» rispetto alle altre pervenute, tra cui quella di Bnp Paribas. A quel tempo, Cancelliere era Olaf Scholtz. Dall’ingresso nel capitale a ieri le azioni Commerz si sono apprezzate del 72,6% pari a 12,6 miliardi, questo vuol dire che il mercato crede in un miracolo Unicredit per Commerz. «Siamo contenti che le azioni siano salite, non c’è fretta» ha concluso ieri Orcel.
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