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«Tu voti con il Pd», «E tu come la Salis»


Una escalation di botte e risposte, con atteggiamenti «imbarazzanti» e «puerili» rinfacciati a vicenda. Tra Forza Italia e Lega è scontro aperto sul posizionamento avuto dalla maggioranza di governo italiana nel voto per le poltrone all’Europarlamento. Tutta “colpa” del vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che partecipando alla quinta edizione di «Anuman», un evento rivolto ai giovani azzurri, ha rivendicato la coerenza del suo partito nel voto che ha sancito il bis di Ursula Von der Leyen alla guida della Commissione Ue nel congresso. «Se andiamo a confrontare il programma letto dalla von der Leyen — sottolinea Tajani — quello dei Popolari e quello di Forza Italia sono praticamente sovrapponibili. Siamo in perfetta sintonia su immigrazione, piccole e medie imprese, agricoltura, Mediterraneo e salute. Sull’economia verde è vero che von der Leyen dice “andiamo avanti con il Green deal” ma ci sono delle questioni di grande importanza come la neutralità tecnologica e c’è la possibilità di rivedere la scellerata norma che impone il blocco delle auto non elettriche al 2035». Tajani ci tiene anche a rimarcare la distanza dei Popolari dalla sinistra: «Solo chi non legge quello che c’è scritto può dire che il programma della von der Leyen sia di sinistra».

 

Tajani: «Forza Italia in Europa è nella cabina di comando, la nostra è una scelta coerente». Gelo della Lega

Nella cabina di comando

Quindi il leader azzurro sottolinea la centralità del suo partito: «Nella futura Commissione europea ci sarà una maggioranza relativa di commissari del Ppe. Quindi il Ppe darà la linea e darà le carte. Noi staremo nella cabina di comando e questo ci permetterà di vigilare affinché non ci siano deviazioni che vadano nella direzione sbagliata soprattutto per quanto riguarda il cambiamento climatico. Certamente le estreme destre come la Le Pen sono fuori da qualsiasi gioco». E infine la stoccata che farà più male: «Un’altra maggioranza ha eletto i vicepresidenti di Metsola. Sono stati eletti i vicepresidenti dei conservatori e, senza polemica, non sono stati eletti i vicepresidenti dei patrioti», ovvero il gruppo guidato da Viktor Orban di cui la Lega fa parte e che è stato messo ai margini dagli altri partiti Ue, tanto da negargli anche una vicepresidenza. Patrioti che, secondo Tajani, «ancora una volta si dimostrano ininfluenti».

Parole che non sono piaciute alla Lega, tanto che la replica da via Bellerio è arrivata subito: «Votare con la Schlein per una poltrona è imbarazzante — recita una nota — meglio senza vicepresidenti che con Verdi e sinistre». È il via al ping pong, che Tajani prosegue: «Sto leggendo molte cose inesatte. Qualcuno dice che abbiamo votato come Schlein e i Verdi, potrei dire che chi ha votato no ha votato come Salis e Conte. Ma sarebbe una risposta puerile. Noi abbiamo fatto una scelta coerente».

 

Il centro

Tajani ha infine spento le polemiche nate dalle dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi sull’elettorato di centro che oggi in Italia non trova rappresentanza: «C’è un sondaggio fatto dopo il voto che dice che siamo l’unica forza del centrodestra che cresce. Per gli italiani abbiamo imboccato la strada giusta. Stiamo perseguendo l’obiettivo di allargare i nostri consensi per arrivare al 20%. Io non sono abituato a frasi roboanti, ma se fisso un obiettivo lo raggiungo». Lo spazio del centro, che va dalla Meloni a Schlein, «è riservato a noi, lo dobbiamo allargare». Con il figlio del Cavaliere, Tajani si era comunque incontrato nei giorni scorsi in un pranzo a casa di Marina Berlusconi a cui aveva partecipato anche Gianni Letta. «Nessun chiarimento, non c’era nulla da chiarire — la versione di Tajani — incontri del genere si tengono almeno una volta al mese per aggiornare i figli di Berlusconi sulla situazione politica».

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