Saltano il bonus o la detassazione sulla tredicesima, così come le tasse ridotte su straordinari e giorni festivi. La Manovra avrebbe dovuto portare un beneficio alla fine dell’anno per milioni di lavoratori, ma la prima bozza di legge di Bilancio non contiene questo tipo di aiuti. Le risorse pubbliche ristrette e la decisione di non tassare grandi patrimoni o extraprofitti (ci sarà solo un prelievo limitato da banche e assicurazioni), hanno limitato gli interventi. Ci saranno quindi solamente il taglio della seconda aliquota Irpef fino a 50mila euro da 35% al 33% e una norma per spingere al rinnovo dei contratti privati (con la detassazione al 10% degli aumenti contrattuali e l’obbligo di versare gli arretrati dal 2026).
La delusione è palpabile: nei documenti economici presentati a Bruxelles non compare alcun riferimento alla detassazione della tredicesima o al bonus straordinario che diverse forze politiche avevano promesso. Nelle scorse settimane si erano ipotizzati scenari differenti — dall’esenzione totale Irpef a una tassazione agevolata al 10% — che avrebbero garantito guadagni netti di alcune centinaia di euro per i redditi medio-bassi e fino a oltre mille euro per quelli più alti. Ma il costo stimato, fino a circa 15 miliardi, è risultato insostenibile in un quadro di bilancio che vale appena 18 miliardi complessivi.
Tredicesima detassata, le ipotesi in Manovra e gli effetti sulle buste paga