Tassi in calo per i mutui. Dopo i ribassi degli ultimi mesi, la decisione presa giovedì 17 ottobre della Banca centrale europea di sforbiciare per la terza volta consecutiva di altri 25 punti base il costo del denaro nell’area euro farà scendere ancora l’importo mensile della rata. Facile.it ha stimato che con l’ultimo taglio, che ha portato il tasso sui depositi dela Bce al 3,25%, nei prossimi mesi la rata di un mutuo variabile standard — 126.000 euro da restituire in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022 — dovrebbe calare di circa 18 euro.
La discesa delle rate
Le rate continuano dunque a scendere, seppur in modo graduale. Grazie ai tagli dell’istituto di Francoforte nel 2024 la diminuzione per un mutuo standard è stata di poco superiore ai 36 euro, ma la buona notizia è che gli indici dovrebbero continuare a diminuire anche nei prossimi mesi. Facile.it ha calcolato che le rate potrebbero scendere di circa 38 euro entro i primi mesi del 2025 e, complessivamente, di circa 95 euro entro la fine del prossimo anno. Dati alla mano, quindi, la rata del mutuo standard sopra indicato passerebbe dai 714 euro di ottobre 2024 ai 676 euro di inizio 2025, arrivando alla fine del prossimo anno a circa 620 euro.
Le simulazioni: quanto si risparmia
Le simulazioni di MutuiOnline.it evidenziano che attualmente un tasso variabile a 20 anni, su un mutuo di 150.000 euro, ha un Tan (Tasso annuo nominale) medio del 4,33% e una rata di 935 euro, mentre l’offerta migliore per la stessa tipologia di mutuo ha un Tan del 3,86% con una rata pari a 898 euro. Il taglio di 25 punti base da parte della Bce permetterebbe a coloro che hanno scelto, o sceglieranno, questo tipo di tasso un risparmio mensile di 20 euro rispetto a ora, con il Tan medio che si abbasserebbe al 4,08% e il migliore al 3,61%, portando la rata media a 915 euro e la migliore 878 euro per un risparmio di 4.800 euro sugli interessi del mutuo in entrambi i casi.
Il confronto con 12 mesi fa
La situazione attuale è comunque decisamente migliore rispetto a 12 mesi fa, quando il Tan medio si attestava al 4,82% con una rata di 975 euro (40 euro al mese più cara rispetto a ora) e il migliore era al 4,65%, con una rata più alta di ben 63 euro rispetto al miglior tasso attuale, a parità di condizioni.
Le previsioni
Il cambio di rotta degli ultimi mesi deve far ben sperare i consumatori. Se ipotizziamo cinque tagli di 25 punti base ciascuno entro dicembre 2025, come previsto da una parte degli analisti, la rata media mensile potrebbe abbassarsi a 838, che si tradurrebbe in un risparmio di 97 euro al mese, con ben 23.280 euro in meno di interessi rispetto a oggi. Dovesse verificarsi questa ipotesi, i tassi variabili tornerebbero ad essere in linea con i fissi attuali, con Tan medio che scenderebbe al 3,08%, a livello dunque del fisso medio di questo mese che si attesta al 3,06%, mentre il migliore risulterebbe più conveniente, con un Tan del 2,61% contro il 2,77% del miglior fisso a ottobre 2024.
La surroga conviene?
Se, come detto, la prospettiva dei tassi variabili è di continuare a calare nel prossimo anno, un’opportunità più veloce per abbattere la rata è rappresentata dalla surroga. Analizzando le migliori offerte di tassi surroga disponibili online, Facile.it ha messo in luce che, sempre per un mutuo standard, gli indici Tan partono da 2,79%, con una rata di 584 euro (valori che scendono a 2,64%, rata 565 euro, in caso di “mutuo green”, se la casa rispetta determinati requisiti di prestazione energetica). Dati alla mano, quindi, surrogando oggi il mutuo variabile sopra indicato si passerebbe da una rata variabile di 714 euro ad una rata fissa di 584 euro, con un risparmio di circa 130 euro.
«Le banche in questa fase di mercato stanno offrendo tassi surroga fissi davvero interessati e questo rappresenta un’opportunità non solo per chi ha un mutuo variabile e vuole passare al fisso, abbattendo così la rata e bloccandola per il resto del piano di ammortamento, ma anche per chi ha già in essere un finanziamento fisso sottoscritto a condizioni meno vantaggiose rispetto a quelle attuali», spiegano gli esperti di Facile.it. Basti pensare che, a titolo esemplificativo, appena 12 mesi fa i migliori tassi fissi per un mutuo standard partivano da un Tan pari a circa 3,80% con una rata di circa 650 euro, mentre oggi, come detto, i tassi surroga partono da una rata di 584 euro.
Meglio fisso o variabile?
Sebbene, in generale, non esista una scelta giusta o sbagliata in assoluto tra tasso fisso e variabile, in questo momento le condizioni di mercato sono chiaramente a favore dei fissi. Anche se certamente i tassi sono destinati a scendere ancora nei prossimi mesi. Guardando alle migliori offerte a tasso fisso disponibili online per un mutuo standard, i Tan partono da 2,79%, con una rata di 584 euro. Per i tassi variabili, invece, le migliori offerte partono da un Tan pari al 4,10%, con una rata iniziale di circa 665 euro e una differenza di circa 80 euro rispetto alla miglior offerta a tasso fisso. Seppur in calo, quindi, i variabili oggi sono ancora superiori ai fissi. Scegliere adesso un mutuo variabile significherebbe partire con una rata più alta, ma con la probabilità motlo concreta che grazie ai prossimi tagli della Bce questa possa calare e battere, nel lungo periodo, quella fissa.
Il prossimo giovedì 17 ottobre è in programma la penultima riunione di politica monetaria della Bce e un nuovo taglio dei tassi di 25 punti base è uno scenario assai probabile. Un importante indizio in questo senso è arrivato durante l’audizione trimestrale al Parlamento europeo, nel corso della quale la presidente Bce Christine Lagarde ha aperto a ulteriori tagli proprio grazie alla frenata dell’inflazione nell’Eurozona, sempre più vicina all’obiettivo di medio termine del 2%. Questa situazione consentirà ai mutuatari di beneficiare di condizioni più favorevoli rispetto al recente passato e la prospettiva di altri tagli entro la fine del prossimo anno offre opportunità interessanti.
I mutui green
Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it, osserva: “Stiamo vivendo un momento cruciale per il mercato dei mutui. La ripresa del comparto è già evidente e l’andamento dei tassi suggerisce una completa normalizzazione nel medio periodo del tasso variabile, mentre il tasso fisso è già oggi a livelli storicamente accettabili, in alcuni casi ben al di sotto del 3%. Questo riequilibrio tra le due tipologie di tasso porterà più scelta per i consumatori, soprattutto grazie alla possibilità di comparare le offerte. Inoltre, i mutui green, con Tan mediamente più bassi di 20-30bps rispetto ai mutui tradizionali, rappresentano sempre un’alternativa interessante”.
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