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Tasse, riscossione in cinque anni. Controlli ridotti per chi è in regola, via libera a due decreti su Fisco e Pa


Allentamento delle verifiche per le aziende virtuose e incassi delle cartelle esattoriali più rapidi, entro 5 anni. Via libera del governo a due decreti (controlli sulle imprese e riscossione) destinati a rivoluzionare il rapporto con operatori economici e contribuenti. Nel dettaglio, per la prima volta, la Pa razionalizza controlli («Si passa da un’ottica sanzionatoria ad una preventiva» ha spiegato il ministro, Paolo Zangrillo) con una particolare attenzione agli ambiti in cui il rischio è più alto.

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Il passaggio

Viene introdotto un vero e proprio sistema di identificazione del rischio, cui consegue il rilascio di un bollino che certifica il «basso rischio», con il diritto per l’impresa di essere sottoposta a controlli con un intervallo non inferiore a un anno. Per eliminare le duplicazioni le amministrazioni dovranno censire tutti i controlli previsti. Il quadro di sintesi sarà elaborato dal dipartimento della Funzione pubblica, così da individuare i controlli che possono essere eliminati, sospesi per un certo periodo, programmati periodicamente o rafforzati. Lo strumento è il fascicolo informatico d’impresa, che conterrà tutte le informazioni volte a garantire la non ripetizione dei controlli.

La riforma prevede inoltre un periodo di “franchigia” di 10 mesi per chi ha superato positivamente un controllo, con il rafforzamento del rapporto di fiducia tra istituzioni e attività economiche che svolgono la loro attività nel rispetto delle norme, salve ovviamente le attività conseguenti a indagini giudiziarie o a qualificate segnalazioni di terzi e per i controlli in materia di sicurezza sul lavoro.

Il meccanismo

Per valorizzare la collaborazione e il dialogo tra amministrazioni e imprese viene infine introdotta, per alcune fattispecie di carattere formale, una sorta di «diritto all’errore scusabile». Si tratta dell’obbligo della previa diffida, così da consentire agli imprenditori in buona fede di sanare le proprie posizioni, con riferimento a infrazioni che non recano danno all’interesse pubblico, e tornare al pieno rispetto delle regole senza incorrere in sanzioni. Quanto alla riforma della riscossione, il decreto prevede che l’Agenzia delle Entrate debba procedere celermente al recupero. Se questo non avverrà in 5 anni, ha spiegato il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, «il Fisco provvederà al discarico che potrà essere di due tipi: automatico o anticipato, in caso di fallimento, liquidazione o che non ci siano beni su cui effettuare il recupero. Questo non toglie — ha aggiunto Leo — che si possa riaffidare il carico con 4 possibilità: l’ente può gestire in proprio il carico, il credito può essere affidato a soggetti qualificati; oppure si può dare corso alla cartolarizzazione, con il carico trasferito ad un soggetto che si avvarrà di soggetti accreditati. Possibile infine anche il riaffidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione».

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