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stipendi su del 6% in tre anni. Calcoli e simulazioni delle retribuzioni


Un aumento del 2 per cento all’anno per i rinnovi contrattuali — che sale al 6 considerando l’intero triennio 2025-2027 — e un ulteriore scudo contro l’inflazione dello 0,22 per cento per difendere le buste paghe dall’inflazione attraverso il salario accessorio. In manovra, e per il prossimo triennio, il governo mette in campo oltre 10 miliardi per gli oltre 3 milioni di dipendenti del pubblico impiego. Per quanto riguarda la sanità, sarà destinato proprio agli stipendi di medici e infermieri la maggior parte dei 2,8 miliardi destinati al settore. Sempre per gli statali, con la prossima finanziaria, finisce il pensionamento coatto a 67 anni, con la possibilità di restare al proprio posto per altri tre anni, mentre arrivano 100 milioni in più per gli straordinari già effettuati nell’anno in corso per le forze dell’ordine e i vigili del fuoco. Segnala il ministro della Pubblica amministrazione: «C’è la possibilità di stanziare già in questa manovra di bilancio una previsione di incrementi contrattuali per gli anni 2025-2027 in modo da prevedere delle risorse per quella tornata. Se avremo conferma di questo significa che per la prima volta dopo 20 anni garantiamo una continuità contrattuale». Anche perché, rispetto al passato, l’erogazione degli aumenti sarà costante durante tutto il triennio e non con un finanziamento più corposo nell’ultimo anno di vigenza dell’accordo come avveniva in passato.

LE TRATTATIVE

Intanto il 28 ottobre prossimo dovrebbe arrivare la stretta sul contratto delle funzioni centrali per il triennio 2022-2024, cioè i dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, Inps e Inail, cioè il cuore del pubblico impiego. E pur di chiudere con i sindacati, all’Aran (l’Agenzia rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni), non escludono di andare oltre gli incrementi mensili “tabellari”, che sono fissati in un range che va da 110 a 193 euro a seconda delle qualifiche. Inserendo infatti anche i residui destinati in una prima fase per i salari accessori, la forchetta sale fino a 224 euro per le elevate professionalità, mentre per un funzionario l’aumento medio mensile dovrebbe toccare i 172 euro.

Bisogna partire da questi numeri per quantificare gli aumenti nel triennio 2025-2027. Come detto, avendo inserito la traiettoria già nel Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, il governo mette in campo un aumento medio del 6 per cento per i prossimi tre anni, leggermente più ampio di quelli della scorsa manovra. Un anno fa, infatti, le risorse complessive erano state di 8 miliardi totali, delle quali circa 3 destinati agli enti locali. Dopo l’inflazione cresciuta dell’8,1 per cento nel 2022 e dopo il +5,4 del 2023, nella legge di bilancio è stato inserito anche un +0,22 per cento per difendere i salari dal carovita. Zangrillo ha sottolineato che il governo si è mosso in continuità rispetto alla scorsa finanziaria, non lesinando risorse nonostante le difficoltà della congiuntura. «È vero che la manovra di bilancio precedente ha stanziato 8 miliardi, e 8 miliardi non sono in grado di coprire la perdita di potere d’acquisto conseguente all’impennata dell’inflazione, però voglio ricordare che se avessimo dovuto stanziare risorse per coprire tutta la perdita di potere d’acquisto avremmo dovuto fare una manovra soltanto per i contratti pubblici, 32 miliardi». Anche grazie allo 0,22 per cento di aumenti che sarà garantito con il salario accessorio, l’esecutivo vuole mandare «l’ennesimo messaggio di grande attenzione ai dipendenti pubblici. Può darsi che ci sarà qualche novità positiva sull’accessorio, e quindi sulla retribuzione accessoria, con qualche disponibilità in più». 

IL FUTURO

Anche ieri il ministro ha spiegato che la dinamica salariale è necessaria per rendere più efficiente e più appetibile la Pa. «Nei prossimi sei anni — ha aggiunto — la Pubblica amministrazione perderà un milione di persone che andranno in quiescenza. Abbiamo un disperato bisogno di nuove risorse, soprattutto di nuove generazioni, e non possiamo presentarci raccontando loro che quello che gli offriamo è il posto fisso, perché i giovani di oggi, i giovani in gamba, quelli che servono sia al privato sia al pubblico, sono persone che ambiscono ad entrare in organizzazioni che siano capaci di valorizzarle». 

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