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«Sono arrivato in un grande club. Con Baroni posso crescere ancora»


Dopo Baroni è scattata l’ora delle presentazioni per i nuovi arrivi. Tchaouna e Noslin lo faranno, oltre che oggi, anche domani in conferenza stampa. Per primo è toccato a Fisayo Dele-Bashiru direttamente ai canali ufficiali del club in attesa del visto per aggregarsi alla sua nuova squadra: «Sono molto entusiasta di entrare a far parte della Lazio. Parliamo di una società importante — le parole del centrocampista nigeriano — con tifosi incredibili e in una grande città. Non vedo l’ora di iniziare la stagione».

Lazio, le prime parole di Fisayo Dele-Bashiru

C’è un retroscena sull’interesse della Lazio per lui: «Risaliva già a gennaio. Ero concentrato sul finire la stagione con l’Hatayspor, ma incosciamente già volevo e che questa fosse la prossima destinazione. Spero di giocare quante più partite possibili, vincere qualche trofeo e terminare la stagione tra le prime quattro in classifica». La fonte di ispirazione non è cambiata nel corso degli anni: «Il mio idolo è da sempre Yaya Touré. Mi reputo un centrocampista box to box, mi piace correre e andare al tiro. Proprio per questo mi sono sempre ispirato a lui, provo a replicare il suo modo di stare in campo». Poi sull’adattamento al nostro campionato: «Mi auguro che le mie caratteristiche possano sposarsi con la Serie A. La League One era molto fisica, con tanti contrasti aerei. Ma penso che in Italia, con l’intensità e la tattica che contraddistingue ogni gara, posso crescere ulteriormente».

Su Baroni e su suo fratello Tom

E ancora: «Ho visto molte gare della Lazio, soprattutto la scorsa stagione in Champions League. È un grande club, tutti lo sanno. Mi piaceva il modo di giocare. Ho visto anche qualche partita del Verona di mister Baroni, mi piace anche il suo stile di gioco per questo voglio vivere subito questa nuova avventura». Una sua descrizione: «Sono un ragazzo semplice, sicuro di sé e mi piace divertirmi con i miei amici». Sul fratello Tom: «Anche lui è un calciatore, gioca nel Watford. Stiamo facendo entrambi bene, siamo felici e rendiamo orgogliosa la nostra famiglia». Poi una precisazione doverosa: «Non so perché sul web ci sia scritto che sono nato ad Amburgo (ride, ndr). Posso confermare che sono nato a Lagos, in Nigeria».

Sul passato al City e l’appello ai tifosi

Si passa alla lunga trafila con le giovanili del Manchester City: «Potersi allenare nell’academy del City è stato straordinario. Le infrastrutture sono pazzesche, ci sono tutti i servizi: è il luogo perfetto per crescere per un giovane calciatore sotto ogni aspetto. Anche allenarmi con la prima squadra mi ha aiutato tanto». Sulla lingua italiana: «Conosco alcune parole in italiano: ciao, arrivederci, fratello. Ne so anche altre, ma al momento non me le ricordo (ride, ndr)». Infine l’appello ai tifosi: «Gli voglio già molto bene e non vedo l’ora di iniziare la stagione.

Vi chiedo di supportarmi il più possibile, prometto che darò il 100% ogni partita per regalarvi una stagione positiva».

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