È una delle gambe su cui camminerà il piano casa. E presto arriverà anche in Cdm, sotto forma di decreto legge o, più probabilmente, di ddl governativo. Dopo i paletti piantati dal decreto Sicurezza sulle prime case, il governo ora pensa alla stretta anche nei casi di morosità e finta locazione. Con l’obiettivo — ambizioso — di accelerare le procedure e ridurre i costi. Intanto la Lega punta ad avviare sgomberi veloci anche sulle seconde e terze case.
Il provvedimento
Il punto di partenza scelto a Palazzo Chigi per avviare il confronto con i ministeri competenti è il disegno di legge della deputata di Fratelli d’italia Alice Buonguerrieri, precedente a quello depositato più di recente dal collega Paolo Marcheschi, anticipato da questo giornale, e che prevede l’istituzione di una authority ad hoc per agevolare gli sfratti.
Se ancora numeri e cifre definitive sono in fase di limatura, il provvedimento sembra destinato a mantenere due assi portanti contenuti all’interno della proposta della parlamentare meloniana: stop alla notifica di preavviso di rilascio e tempi certi per l’esecuzione dello sfratto.
Ma andiamo con ordine. Nella procedura in vigore oggi sono previsti sia l’atto di precetto – vale a dire il documento formale di intimazione ad adempiere – che la notifica di preavviso di rilascio, ovvero l’avviso pratico dell’ufficiale giudiziario che informa sul giorno in cui avverrà l’esecuzione. Sbianchettata quest’ultima procedura, l’affittuario moroso non verrà avvertito sulla data precisa di esecuzione, ma farà fede il termine dell’intimazione indicata nel precetto, ossia 10 giorni. Già dall’undicesimo, quindi, se l’immobile non sarà liberato, è previsto che scattino in automatico le procedure di esecuzione da parte degli ufficiali giudiziari. Se al termine delle procedure – entro 30 giorni dalla notifica – i beni mobili all’interno non saranno stati portati via, il proprietario ne curerà lo smaltimento e la distruzione. I contratti di locazione, comodato e affitto di azienda rappresenteranno un titolo esecutivo che potrà dare adito a esecuzione forzata, così come è oggi per le sentenze, le scritture autenticate e gli atti notarili.
Tempi più rapidi anche per gli inquilini morosi che vogliano mettersi in regola. Per loro sarà possibile, in sede giudiziaria, sanare i debiti arretrati, ma non per più di due volte – oggi sono tre – nell’arco di un quadriennio. Gli importi dovuti e gli oneri maturati saranno maggiorati degli interessi legali e delle spese legali liquidate dal giudice.
Difficilmente il provvedimento entrerà in Cdm già domani, anche perché uno dei principali dubbi da sciogliere, ancor prima dei contenuti, è la forma che dovrà assumere. Le prime indiscrezioni propendevano per lo strumento del decreto, ma tra gli addetti ai lavori si fa strada l’ipotesi di procedere tramite un disegno di legge governativo. Non soggetto ai vincoli di necessità e urgenza come è per i decreti legge. Quel che è certo è che la fase di drafting non è ancora chiusa e non si escludono nuovi ritocchi.
La mossa del Carroccio
Anche a via Bellerio, però, in queste ore, si va di cesello. La presentazione del nuovo “pacchetto sicurezza” sembra essere ormai imminente: di «prossimi giorni» parlano i leghisti più vicini al dossier. Un ventaglio di nuove misure destinato a confluire in un decreto legge o in un ddl governativo. Sarà il secondo atto di un’operazione avviata con il dl Sicurezza, che ha introdotto norme per gli sgomberi rapidi sulle abitazioni occupate abusivamente. Tra le principali novità, la fattispecie che punisce con reclusione da due a sette anni chi occupa arbitrariamente un immobile, ma soprattutto la previsione che, nel caso si tratti dell’abitazione principale del proprietario, con motivati elementi, le forze di polizia possano intervenire per il rilascio senza attendere l’iter completo del procedimento giudiziario. Possibilità che il Carroccio, con la nuova stretta, punta a estendere anche a seconde e terze case. Come quelle al mare che oggi restano fuori dal perimetro della legge.
Il dibattito
Intanto da FI, il vicesegretario azzurro Stefano Benigni, ribadisce l’apertura ad esaminare, nel dettaglio, le proposte degli alleati: «Per quanto ci riguarda — sottolinea — più rapidi sono gli sfratti, prima i proprietari potranno tornare in possesso dei loro immobili. Ciò può favorire un ritorno alla normalità anche nel mercato degli affitti». Il dibattito sugli sfratti attraversa pure il fronte delle opposizioni: da Matteo Renzi, leader di Iv, che si chiede dove sia finito il «piano casa da 15 miliardi» annunciato al Meeting di Rimini, al Pd che bolla queste proposte sulla morosità come «un’arma di distrazione di massa». Mentre per il M5S, quella degli sfratti lampo, rappresenta «una stretta repressiva».
Valentina Pigliautile
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