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«Sarà divisa in parti uguali»


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Uno dei fondatori di Telegram Pavel Durov ha annunciato di voler suddividere la sua ingente ricchezza, stimata in 17,1 miliardi di dollari, in parti uguali tra i suoi 106 figli. L’imprenditore, 40 anni, lo ha raccontato in un’intervista al quotidiano francese Le Point spiegando di essere padre biologico di sei figli e di aver donato il proprio sperma in forma anonima per la nascita di oltre 100 bambini in 12 diversi Paesi.

L’uomo ha iniziato a donare per aiutare un amico, ha raccontato, ma poi ha scelto di non rivelare la propria identità nella maggior parte dei casi. «Voglio chiarire che per me non esiste alcuna differenza tra i figli concepiti naturalmente e quelli nati grazie alle mie donazioni: sono tutti miei figli e avranno pari diritti», ha affermato.

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Durov ha stabilito che nessuno dei suoi figli potrà accedere all’eredità prima del 19 giugno 2055, ovvero trent’anni dopo la pubblicazione dell’intervista su Le Point. «Desidero che crescano come persone comuni, che si facciano strada da soli, sviluppino fiducia in sé stessi, imparino a creare e non si affidino al denaro».

Ha spiegato di aver già preso questa decisione perché il suo lavoro comporta dei rischi, facendo riferimento ai problemi legali affrontati con Telegram. Fondata nel 2013, la piattaforma di messaggistica è famosa per le sue elevate misure di privacy e crittografia, caratteristiche che però l’hanno resa oggetto di critiche da parte delle autorità.

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